Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Friday, October 15, 2004

Il satellite boccia Milano «E’ la città più inquinata»

IL CORRIERE DELLA SERA 14 10 04

Il satellite boccia Milano «E’ la città più inquinata»

Il presidente della Fondazione per l’ambiente Ballarin: manca ricambio d’aria


Inquinata. Di più: in cima alla classifica delle città con l’aria più irrespirabile d’Europa (e non solo). Anche (e soprattutto) per la presenza di biossido d’azoto. È così che appare Milano (e la pianura Padana in generale) fotografata dal satellite Envisat dell’Agenzia spaziale europea Esa . Immagini, diffuse ieri, che hanno fatto scattare un nuovo allarme tra gli esperti. Antonio Ballarin Denti, responsabile del settore Aria e Clima della Fondazione Lombardia per l’Ambiente, paragona Milano a un’enorme vasca da bagno. Stracolma. «Le soluzioni da adottare per far sì che la situazione non degeneri sono due - spiega Ballarin -. Chiudere il rubinetto oppure aprire il tappo. Negli ultimi anni il rubinetto delle emissioni inquinanti è stato, almeno parzialmente, chiuso. Ma rimane il problema dello scarico. Bloccato». Fuori di metafora: i divieti di circolazione introdotti per le auto senza marmitta catalitica, gli incentivi per la sostituzione di caldaie a olio combustibile e gasolio con impianti a metano, le giornate di blocco al traffico hanno fatto migliorare la qualità dell’aria. «Ma la posizione geografica penalizza enormemente Milano e i suoi dintorni. Con le Alpi a Nord e a Ovest, e gli Appennini a Sud, non c’è ricambio d’aria».
Inquinamento alle stelle, dunque. All’assenza di vento s’aggiungono ancora il traffico, le industrie che immettono nell’atmosfera una quantità di solventi chimici, qualche riscaldamento che funziona ancora a olio combustibile (il metano è presente nell’80 per cento delle case lombarde, nel 16 per cento ci sono impianti a gasolio, nel restante 4 per cento ci sono caldaie a olio combustibile). Di qui le costanti preoccupazioni degli ambientalisti (e non solo): «La Milano dallo smog - osserva Ballarin - chiede un tributo in vite umane troppo alto». La settimana scorsa uno studio Apheis, presentato dalla Società italiana di medicina respiratoria, ha sottolineato che, riducendo le polveri sottili, solo a Milano ci sarebbero 400 vittime in meno ogni anno.
I dati della Fondazione Lombardia per l’Ambiente mostrano che gli ossidi di azoto sono a quota 60-70 microgrammi al metro cubo: «Oggi le normative europee segnano il limite a 60, nel 2010 la soglia d’allarme scenderà a 40 - commenta ancora Ballarin -. Per contro, dopo anni di diminuzione costante, adesso in Lombardia i suoi valori sono stabili. È un segnale negativo». Ma i veleni dell’aria milanese non finiscono qui. La concentrazione di ozono (pericoloso per la salute degli uomini e dannoso per la vegetazione) dal 1988 a oggi è triplicata: nell’arco di un anno la soglia di attenzione di 180 microgrammi al metro cubo viene superata almeno 50 volte. Il Pm10 ruota intorno a medie annuali di 50-60 microgrammi al metro cubo: «È stabile dal 1998 - dice Ballarin -, ma al di sopra dei limiti dei 40 microgrammi al metro cubo che richiede l’Unione europea». Le polveri sottili quest’autunno hanno già superato i limiti per sei giorni consecutivi: solo l’arrivo del temporale domenica ha fatto rientrare i valori entro le soglie.
In settimana la giunta della Regione Lombardia fisserà con una delibera le date delle domeniche senz’auto. «Con ogni probabilità, due giornate ecologiche cadranno tra il 10 gennaio e il 18 febbraio - osserva l’assessore all’Ambiente, Franco Nicoli Cristiani -. Le altre due scatteranno in caso di emergenza». Dal primo novembre al 29 febbraio ritorna il divieto di circolazione per i veicoli non catalizzati. «La lotta all’inquinamento - ribadisce Ballarin - deve diventare più dura». Per Ballarin, anche docente di Fisica ambientale all’Università Cattolica, sono necessarie tre misure: l’introduzione di divieti per le auto con motori a diesel, un migliore isolamento termico degli edifici (a partire dai doppi vetri alle finestre) per ridurre il consumo di energia e lo sviluppo del teleriscaldamento. Dello stesso avviso anche Andrea Poggio, presidente regionale di Legambiente, che ha proposto il limite di circolazione per i Diesel che hanno più di dieci anni.

Simona Ravizza

No comments:

Labels