Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Thursday, September 22, 2005

paderno Italcementi: nuovo studio sull'impatto ambientale

paderno Italcementi: nuovo studio sull'impatto ambientale
Il complesso industriale dell'Italcementi che tiene in allerta amministrazioni locali e associazioni ambientaliste

PADERNO (l. per.) Italcementi alla stretta finale sulle richieste avanzate dagli enti locali bergamaschi e lecchesi in merito al progetto di utilizzo di combustibili alternativi nel nuovo forno da cemento. A giorni verrà infatti consegnato il documento di risposta, mentre sul territorio la Lega Nord continua la raccolta di firme contro questo progetto e annuncia che verrà fatto un volantinaggio e istituiti banchetti in ogni paese coinvolto: Robbiate, Paderno, Imbersago, Verderio Inferiore e Supeiore per citare i più vicini. Come si ricorderà nei mesi scorsi il Parco Adda Nord, la Provincia di Lecco e Bergamo, l'Arpa, Legambiente ed i comuni dell'Isola bergamasca ed i lecchesi Paderno d'Adda, Robbiate, Verderio Superiore, Verderio Inferiore, Merate, Imbersago e Cornate d'Adda avevano partecipato ad un tavolo comune per redarre una serie di richieste per consentire ad avviare la sperimentazione che dovrebbe durare un anno se il ministero competente dovesse autorizzare l'utilizzo di Rasf ed Ecofluid nel forno. Se da quanto elaborato da Italcementi non sembrano esserci problemi nelle emissioni, uno dei punti critici resta il trasporto eventuale di questi tipi di combustibile. Il tavolo di lavoro ha chiesto un nuovo studio di impatto ambientale che contempli il rischio di ribaltamento delle cisterne con la sua inclusione negli scenari di rischio e relativa predisposizione di un piano di intervento e di protezione civile in caso di incidente. Gli enti locali preferirebbero che tutto venisse trasportato su rotaia, non solo chiedono anche una valutazione delle emissioni su larga scala e una mappatura dell'inquinamento acustico e luminoso. In particolare è considerata «pregiudiziale» la definizione condivisa del livello delle emissioni dall'impianto: in caso contrario la loro opposizione sarebbe definitiva.

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