Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Tuesday, October 04, 2005

Italcementi, non c’è intesa

Lunedì 3 Ottobre 2005


Da Botticino e Mazzano la richiesta di consistenti interventi ambientali a fronte dell’espansione del sito
Italcementi, non c’è intesa
I comuni vogliono riscrivere il piano di ampliamento dell’azienda


Non è un vero e proprio stop ma poco ci manca. Dai Comuni di Mazzano e Botticino arrivano infatti considerazioni critiche nei confronti del progetto di ammodernamento dello stabilimento «Italcementi», che mercoledì scorso è stato esaminato da entrambi i consigli comunali.
Il risultato delle sedute? Entrambe le assemblee hanno approvato all’unanimità lo studio di impatto ambientale realizzato per conto dei municipi dall’ingegner Roberto Carrara di Bergamo; un documento sensibilmente diverso da quello presentato da Italcementi. E venerdì, durante un incontro con la stampa, le due amministrazioni hanno spiegato la loro posizione.
«L’Italcementi - ha esordito il sindaco di Rezzato Enrico Danesi - ha dimostrato maggiore disponibilità al confronto rispetto al passato. Ma se confronto ci deve essere, i progetti vanno concordati insieme nelle forme, nei tempi, nei procedimenti amministrativi e nei contenuti; se necessario ripartendo da capo». In altre parole si chiede «una completa rivisitazione dei programmi di ammodernamento della cementeria».
Concetto ribadito anche dal sindaco di Mazzano, Luigi Elisetti, e dagli assessori all’Ecologia dei due comuni, Ferdinando Facchin e Marco Apostoli. E’ intervenuto anche il capogruppo consiliare della lista di minoranza «Liberinsieme» di Rezzato, che si è detto d’accordo con la maggioranza perchè «la salvaguardia ambientale e della salute è una esigenza trasversale».
Il problema, hanno rilevato gli esponenti dei due comuni, è che la zona attorno allo stabilimento è da tempo al centro di una situazione ambientale assai critica. Basta ricordare per esempio che le concentrazioni di Pm10 (le famigerate polveri sottili) rilevate negli anni 2002, 2003 e 2004 a Rezzato hanno sempre superato i valori limite per la protezione della salute umana. «L’attuale situazione ambientale - scrive nel suo studio l’ingegner Carrara - impone l’adozione di reali interventi di risanamento».
Invece, il progetto di ammodernamento presentato dalla Società cementeria Italcementi prevede un ampliamento dell’attuale superficie occupata dallo stabilimento sfruttando la residua capacità edificatoria; oppure l’estensione dell’impianto a sud del Naviglio, nel territorio di Mazzano. Secondo l’azienda, l’allargamento «consentirà insieme al raddoppio della produzione una riduzione compresa tra il 20 e l’80 per cento di tutte le emissioni della cementeria».
Lo stabilimento produce cemento bianco (di altissima qualità) e tradizionale nella misura di 800 mila tonnellate annue di «grigio» e di 200 mila di bianco. Quello grigio si produce in due forni, mentre il progetto in discussione ne prevede una sola. E l’ammodernamento dovrebbe concretizzarsi sostituendo i due forni vecchi con un nuovo impianto.
I comuni di Mazzano e di Rezzato chiedono invece l’ammodernamento di tutti i forni, in uso da almeno quattro decenni. All’azienda interessa l’incremento della produzione; alle amministrazioni il miglioramento della qualità dell’aria e della situazione ambientale.
Alfredo Laffranchi







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