Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Tuesday, October 17, 2006

Stop agli incentivi all'incenerimento dei rifiuti

Stop agli incentivi all'incenerimento dei rifiuti


Sì all'unanimità della Commissione Ambiente del Senato alla legge Comunitaria 2006. È una notizia davvero positiva perché il provvedimento, che mette in regola la legislazione italiana con la normativa europea, stabilisce tra l'altro che gli incentivi alle fonti rinnovabili possono essere concessi soltanto a quelle riconosciute veramente come tali dalla direttiva comunitaria in materia escludendo, in pratica, la frazione non biodegradabile dei rifiuti.


Finora, infatti, grazie al trucco delle "fonti assimilate", definizione che allarga in maniera piuttosto ambigua la tipologia delle fonti alternative, la legislazione italiana ha di fatto consentito che gran parte dei finanziamenti pubblici finissero attraverso certificati verdi e la voce Cip 6 della bolletta elettrica a impianti che bruciavano qualsiasi tipo di rifiuto, persino i residui petroliferi.


Un evidente paradosso che ora la Comunitaria 2006 potrebbe cancellare definitivamente se il suo iter in Parlamento non sarà ostacolato. L'articolo 15-bis, comma 1, recita infatti: "Ai fini della corretta applicazione della direttiva 2001/77/CE i finanziamenti e gli incentivi pubblici sono concedibili esclusivamente per la produzione di elettricità prodotta da fonti energetiche rinnovabili, così come definita dall'articolo 2 della medesima direttiva 2001/77/Ce". E dunque non agli scarti non biodegradabili.


Aggiunge poi il comma 2: "I benefici previsti dal decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 per gli impianti di incenerimento, di co-combustione, di coincenerimento possono essere concessi soltanto a quegli impianti la cui costruzione sia iniziata dopo l'entrata in vigore del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 e prima del 9 giugno 2006". Il che significa che viene anche ristretto notevolmente il campo di utilizzo degli inceneritori.


"Un ottimo risultato che ci avvicina all'Europa - esulta Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente e capogruppo dell'Ulivo in commissione ambiente al Senato - Con questo provvedimento, si liberano risorse preziose per rilanciare fonti veramente pulite come il fotovoltaico e l'eolico. Solo così - sottolinea - riusciremo a recuperare i ritardi del nostro Paese sugli obiettivi di Kyoto e a garantirci una gestione più sostenibile dei rifiuti". Non solo: "Questa è l'occasione giusta - conclude Ferrante - anche per sostituire l'attuale sistema di incentivazione per la produzione di energia da fonti rinnovabili fondato sui Certificati verdi con un meccanismo di sostegno economico trasparente".

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