Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Wednesday, March 28, 2007

Decessi sospetti tra i lavoratori dell'Italcementi

Comunicato del comitato popolare "Lasciateci respirare"


Monselice.
Decessi sospetti tra i lavoratori dell'Italcementi

24-03-2007

Monselice. Decessi sospetti tra i lavoratori dell'Italcementi La magistratura ha ritenuto probante l'esposto presentato dai rappresentanti del Comitato Popolare "Lasciateci respirare" sui tanti decessi sospetti avvenuti tra i lavoratori dell'Italcementi di Monselice ed ha aperto una inchiesta.

Ampia notizia del fatto è stata data dai giornali locali e dalle televisioni, TG3 reg. e Tele NordEst in particolare. Questo fatto riapre la questione dei rischi che corre l'intera comunità dell'area dei cementifici, l'urgenza di controlli e restrizioni e di una seria indagine epidemiologica. Ma anche di una prospettiva diversa da quella attuale. Vi allego il comunicato del Comitato "Lasciateci respirare" di questi giorni, una mia replica alle accuse arrivate da alcuni rappresentanti sindacali dei cementifici e la proposta di finanziamento da parte delle giunte regionale e provinciale di una indagine epidemiologica.

CEMENTIFICI: I RICATTI, L'INQUINAMENTO, I PERICOLI… LE PROPOSTE

Il Presidente della delegazione Unindustria di Este svolge la sua attività. Cerca cioè di fare gli interessi del suo datore di lavoro. Naturalmente chi esercita una professione la dovrebbe praticare, pur cercando di tutelare le proprie esigenze, in modo corretto e professionale. Non ci sembra sia il caso, questa volta, leggendo quanto riportato nei giornali locali a proposito della questione Cementifici Inquinamento.

·La prima non correttezza consiste nella minaccia velata contenuta nella dichiarazione della sig.ra Gallana: "Un settore con 1500 addetti, il più importante della Bassa, va aiutato a crescere in sintonia con il territorio e non va osteggiato in modo pregiudiziale". Leggasi: "1500 lavoratori sono a rischio per colpa di chi protesta contro l'inquinamento".

·La seconda, che comprende anche la professionalità è l'innovativo suggerimento: "Apriamo un tavolo di concertazione sull'ambiente". Sarebbe stato interessante che la Presidentessa si fosse informata di quanti tavoli sono attualmente aperti avendo il pudore di evitare questa logora manifestazione di disponibilità tanto per gettare un po' di "polvere" (per restare in tema) negli occhi della gente.

·La terza argomentazione è la più significativa perché rappresenta il massimo della demagogia: "Il primo obiettivo - spiega - è di avviare un'effettiva intesa con quanti operano nel territorio a difesa dell'ambiente. Un confronto a cui le imprese non si sono mai sottratte". Il primo obiettivo non è quello AVVIARE un'intesa ma quello di RISOLVERE il problema dell'inquinamento dei cementifici della zona, che è noto da decenni oltre qualsiasi ragionevole dubbio ed è documentato da anni, sia con prove ineccepibili, sia dal semplice buon senso della gente (oltre mille firme raccolte a Monselice per protestare contro il fenomeno definito come"odori acri").

Le contestazioni potrebbero continuare anche sugli altri aspetti delle dichiarazioni riportate, come il confronto cementifici - inceneritori dove la Presidente dimostra di non conoscere chiaramente i termini della questione, ma sarebbe infierire ulteriormente e la qual cosa sinceramente non ci diverte. Come non ci diverte sentire Sindacalisti e assessori utilizzare lo stesso linguaggio dei cementieri, reclamizzando invisibili progressi nel controllo delle emissioni o agitando il ricatto occupazionale come una clava nel difficile dibattito derivato dalla presenza di questi impianti.

Vogliamo ricordare a questi sindacalisti e ai loro sponsor politici, alcuni dati relativi al 2004 e 2005:

Nel Comune di Padova si sono prodotte 150 tonnellate di PM10 e 1600 tonnellate di NOx; Nello stesso periodo nell'area di Monselice - Este si sono prodotte 160 tonnellate di PM10 e 4300 tonnellate di NOx (autodichiarazioni delle 3 cementerie).

Vogliamo ricordare, a chi deve veramente difendere i lavoratori, le indagini in corso relative ai decessi e alle gravi patologie riscontrate tra decine di ex dipendenti delle cementerie.

Infine vogliamo ricordare a tutti, che l'articolo n. 19, comma 3, del Piano Ambientale del parco dei Colli Euganei recita testualmente: "Per quanto concerne le cementerie esistenti ... l'Ente potrà sollecitare la conclusione di accordi di programma con la Regione, con il Ministero dell'Ambiente, i comuni e altri soggetti pubblici competenti, … per il coordinamento delle azioni di contenimento dell'impatto ambientale e paesistico e per concertare, con le aziende stesse, strategie di adeguamento, ed eventuale riconversione e/o rilocalizzazione delle attività e degli impianti…"

Se la Presidente Gallana si rende disponibile all'avvio di questi accordi di programma, se sindacalisti ed esponenti politici sono interessati a far rispettare la normativa, troveranno nel Comitato un interlocutore serio e se permettete, "competente".

Monselice 19/03/07

COMITATO POPOLARE "LASCIATECI RESPIRARE"
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