Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Monday, November 29, 2004

«Impegno per lo sviluppo sostenibile»

Impegno per lo sviluppo sostenibile»

La Fondazione Italcementi-Cavaliere del lavoro Carlo Pesenti sosterrà la ricerca La presentazione dell'iniziativa ha chiuso le celebrazioni per i 140 anni del gruppo

Carlo Pesenti, con la moglie e due dei cinque figli, insieme a Luca Cordero di Montezemolo (foto Bedolis)
Con la presentazione della Fondazione Italcementi Cavaliere del Lavoro Carlo Pesenti e la consegna della legion d'onore al presidente dell'Italcementi Giampiero Pesenti, durante una cerimonia al Teatro Donizetti, si sono concluse le celebrazioni per i 140 anni del gruppo, iniziate ad aprile con l'inaugurazione della nuova cementeria di Calusco.«Abbiamo voluto presentare la nostra fondazione secondo un copione vivo e attuale, secondo una direttrice di lungo periodo: rileggere il passato per affrontare coscienti il futuro» - ha commentato Giampiero Pesenti, che è anche vicepresidente della Fondazione intitolata al padre, scomparso esattamente vent'anni fa.La Fondazione, che è senza fini di lucro, è stata costituita a giugno, con sede a Bergamo, ma senza limiti di ambito territoriale nello svolgimento dell'attività, da Italcementi e dalla controllante Italmobiliare, che hanno messo a disposizione della Fondazione una dotazione iniziale di 500 mila euro, con disponibilità di arrivare fino a 2 milioni di euro.Lo scopo della Fondazione è, come ha ricordato il suo primo presidente Giovanni Giavazzi (che è anche presidente onorario di Italcementi), la promozione dell'istruzione e della ricerca scientifica rivolte in particolare alla sostenibilità dello sviluppo economico e sociale delle imprese compatibile con l'uso delle risorse e con la crescita etica, sociale e culturale delle comunità.Tra le attività previste dallo Statuto figurano il sostegno, sia direttamente, sia con l'organizzazione di convegni e seminari e la promozione di saggi e pubblicazioni, della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica per lo sviluppo economico e sociale del territorio. «La creazione di questa Fondazione è un richiamo alla tradizione di Italcementi e uno stimolo per il futuro. È una tradizione di sensibilità e partecipazione che prosegue nel presente, spaziando dall'assistenza alla promozione, dalla cultura alla ricerca, dalle esigenze sociali a quelle strutturali del territorio. La nascita della Fondazione è un segno di fiducia, un'espressione di speranza e anche un'assunzione di responsabilità» - ha commentato Giavazzi, secondo il quale è sempre più necessario «coniugare il risultato economico con un progetto di sviluppo sociale e di uso consapevole delle risorse naturali nell'assetto ambientale».«Dando vita a questa Fondazione vogliamo testimoniare l'importanza di quei fattori che sono sempre stati fondamentali per la nostra azienda assicurandone nel tempo la prosperità: l'adozione di prospettive di lungo periodo, l'attenzione al contesto esterno e l'eccellenza tecnico-professionale del management - ha aggiunto Carlo Pesenti, consigliere delegato dell'Italcementi, figlio di Giampiero e quindi esponente della sesta generazione imprenditoriale della famiglia -. Attualmente questi concetti vengono declinati attraverso i principi dello sviluppo sostenibile, ma a ben vedere anche ieri, nel costante lavoro teso ad assicurare le condizioni di perennità, si tendeva - sia pure in forme e in modi meno codificati - al raggiungimento del medesimo obiettivo».Tra le prime attività della Fondazione figura il sostegno al lavoro coordinato da Vera Zamagni, docente di storia economica all'Università di Bologna, sulla storia dell'Italcementi, vista come un'interprete dello sviluppo industriale dell'Italia tra il 20° e il 21° secolo. «La storia dell'Italcementi - ha ricordato ieri la professoressa Zamagni - può essere vista in parallelo con la storia dell'Italia, che ha solo tre anni più della società».

Stefano Ravaschio

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