Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Monday, December 20, 2004

No ai residui pericolosi nei forni

Il Comune: «No ai residui pericolosi nei forni»

L'Italcementi ha presentato la richiesta giovedì, il Consiglio si oppone. La società: daremo tutte le informazioni
L'Italcementi ha chiesto al Comune di poter utilizzare combustibile derivato da rifiuti speciali pericolosi


CALUSCO Brusca frenata nei rapporti tra il Comune di Calusco e l'Italcementi: nella serata di venerdì il Consiglio comunale ha votato all'unanimità un ordine del giorno contro la decisione della cementeria di utilizzare, come combustibile per alimentare il forno, anche un derivato da rifiuti speciali pericolosi.«È stata una scelta inopportuna in questo momento nel quale la popolazione sta ancora superando l'impatto psicologico della nuova cementeria - ha detto il sindaco Rinaldo Colleoni -. Si sapeva che l'Italcementi voleva utilizzare combustibili alternativi al carbone, ma avevo chiesto di rimandare tutto al 2005. Invece nella mattinata di giovedì scorso due funzionari della cementeria hanno recapitato al Comune due scatoloni contenenti la richiesta per il futuro impiego di due combustibili derivanti da rifiuti speciali pericolosi: l'Ecofluid, già impiegato nello stabilimento di Calusco, e il Rasf (residui altobollenti stiroloci e fenolici). Questo comportamento di non collaborazione e la modalità inconsueta di comunicazione e informazione della richiesta di autorizzazione all'uso di questi due combustibili sono stati un atto di mancanza di rispetto e sensibilità verso l'intera comunità di Calusco d'Adda».La cementeria a fine ottobre aveva trasmesso un plico in Comune per avviare la richiesta di autorizzazione a usare per il 15% come combustibile alternativo il Cdr, ovvero un combustibile derivato dai rifiuti non pericolosi. Questa richiesta era ancora all'esame quando giovedì scorso l'Italcementi ha fatto avere la documentazione relativa alla richiesta di altri due combustibili alternativi derivanti da rifiuti pericolosi: l'Ecofluid e il Rasf. Coprirebbero il 40% del combustibile per far funzionare il forno della cementeria, il restante 45% resterebbe al carbone.Il modo e i tempi usati dalla cementeria per la nuova richiesta non sono stati graditi dall'Amministrazione comunale di Calusco d'Adda che nella serata di venerdì ha esposto il problema all'intero Consiglio comunale, proponendo di votare un documento di protesta. Tutti i consiglieri hanno concordato su un documento unitario nel quale hanno fatto delle richieste precise. «L'Amministrazione comunale non accetterà in nessun modo decisioni aziendali, su una questione così importante, che la escludono da un previo e obbligato coinvolgimento – è stato scritto nel documento -. Sarebbe stato più proficuo utilizzare il già collaudato gruppo di lavoro che aveva recentemente accompagnato l'avvio dei nuovi impianti e attraverso il quale l'Italcementi e le istituzioni avevano positivamente affrontato complesse problematiche col costruttivo metodo del confronto nello spirito di Agenda 21, improntato sul cosiddetto “sviluppo sostenibile” volto alla ricerca di soluzioni per la contemporanea soddisfazione di esigenze di sviluppo da un lato e di salvaguardia ambientale dall'altro, spirito che la stessa società ha sempre dichiarato di condividere. Pertanto – conclude il documento – si chiede a Italcementi di sospendere le richieste autorizzative già avviate e indire un'apposita riunione con codesto Consiglio comunale, i sindaci dei 14 Comuni limitrofi, la Cib, gli esponenti della Regione Lombardia, le Province di Bergamo, Lecco e Milano, l'Arpa e le associazioni ambientaliste locali per presentare e illustrare il loro intendimento relativo all'uso alternativo dei nuovi combustibili invece del carbone».Alla decisione del Consiglio, risponde l'Italcementi: «La società manterrà sempre aperto il dialogo con l'Amministrazione comunale e con tutte le realtà del territorio in uno spirito di massima collaborazione, così come è stato già fatto per il passato, quali gli incontri con l'Amministrazione comunale di Calusco d'Adda e paesi limitrofi in concomitanza con l'avviamento del nuovo impianto. Quando riceveremo la delibera del Comune ci metteremo a disposizione per un confronto aperto e trasparente dando tutte le informazioni necessarie».


Angelo Monzani

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