Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Thursday, April 14, 2005

«Conto più salato per le aziende che inquinano»

L'ECO DI BERGAMO 12 04 05

«Conto più salato per le aziende che inquinano»
Con l'entrata in vigore degli accordi del protocollo di Kyoto anche le imprese bergamasche sono chiamate a un maggior impegno per ridurre le emissioni inquinanti. L'intesa internazionale tra i maggiori Paesi industrializzati del pianeta punta infatti a ridurre i gas serra per salvaguardare l'ambiente.In occasione del convegno «Politiche ambientali ed efficienza produttiva: gli effetti del protocollo di Kyoto, i sistemi di gestione ambientale e le prospettive tecnologiche» – organizzato dal Dipartimento di ingegneria industriale dell'Università di Bergamo e dal Politecnico di Milano, con il patrocinio dell'Unione industriali di Bergamo, di Federchimica, di Federacciai e dell'Aiman (Associazione italiana manutenzione) – si è discusso delle implicazioni che le norme del protocollo avranno nel breve termine sul settore industriale italiano.All'incontro, tenutosi presso la Facoltà di ingegneria a Dalmine, sono intervenuti Antonio Perdichizzi, direttore del Dipartimento di ingegneria industriale dell'Università di Bergamo; Sergio Cavalieri dell'Università di Bergamo; Francesco Gullì, vicedirettore del Centro Iefe della Bocconi; Marco Cattaneo di Certiquality; Stefano Gardi di Italcementi; Mara Stefanoni di Siad e Paolo Angeloni di Bas.«Con l'entrata in vigore delle direttive europee sull'Emission Trading – ha sottolineato Perdichizzi – si creerà un circuito virtuoso che porterà a un contenimento delle emissioni di anidride carbonica». Inquinare costerà di più e le imprese produttrici di energia elettrica, in primo luogo, si troveranno a dover scegliere tra acquistare permessi di emissione o investire per avere impianti di alta tecnologia meno gravosi per l'ambiente. «Il meccanismo – ha aggiunto Perdichizzi – dovrebbe stimolare le imprese ad attuare politiche di risparmio e utilizzare sistemi ad energia rinnovabile». Le tecnologie rinnovabili giocheranno un ruolo sempre più importante nel prossimo decennio, soprattutto se si attueranno mirate politiche di incentivi per le imprese che le utilizzeranno.«Il contributo delle fonti rinnovabili – ha puntualizzato Perdichizzi – è da intendersi complementare e non sostitutivo rispetto alle tecnologie tradizionali. In relazione al contenimento delle emissioni di anidride carbonica, può trovare interessanti spazi di applicazione anche la cogenerazione (produzione combinata di elettricità e calore), dove esiste una forte domanda di energia termica, come nei processi industriali e nel teleriscaldamento. Va comunque detto che la miglior tecnologia con cui oggi l'Italia può sopperire al proprio deficit energetico è quella del ciclo combinato con turbina a gas».Attraverso il sistema dell'Emission Trading si ridurranno le emissioni e crescerà l'efficienza energetica del sistema elettrico. Questo meccanismo porterà vantaggi alle imprese virtuose, che diventeranno così più competitive.Stefano Gervasoni

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