Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Sunday, April 24, 2005

Noleggi cari, Italcementi si compra le navi

L'ECO DI BERGAMO 23 04 05

Noleggi cari, Italcementi si compra le navi

La prima destinata al Mediterraneo sarà varata a breve, la seconda porterà il cemento in Nord America Progetti per produrre energia in India e Marocco. Previsioni confermate: nel 2005 risultati stabili

Il nuovo impianto dell'Italcementi a Calusco d'Adda: la tecnologia utilizzata qui viene ora esportata negli stabilimenti in Spagna e negli Stati Uniti

I noleggi per il trasporto via mare del cemento oggi costano troppo e per superare l'ostacolo Italcementi ha deciso di acquistare direttamente le navi. Due investimenti sono già stati individuati e la prima imbarcazione sarà inaugurata a giorni.Lo ha spiegato ieri agli azionisti il consigliere delegato Carlo Pesenti durante l'assemblea che ha approvato il bilancio 2004 e l'assegnazione dei dividendi. Nel settore del cemento i mercati sono sempre più integrati e il trasporto marittimo gioca un ruolo importante. «Abbiamo sofferto l'incremento del costo dei noli, che è arrivato al 100-150%», ha detto Pesenti. «Quindi abbiamo deciso di investire in qualche unità navale per normalizzare i costi di acquisto di questi servizi».La prima nave, prossima al varo, ha una capacità di 5-6.000 tonnellate e sarà utilizzata per i collegamenti nel Mediterraneo. Il secondo acquisto che si sta valutando riguarda un'imbarcazione usata come la prima ma più grande con una portata di 35-40.000 tonnellate da destinare al trasporto del cemento dal Mediterraneo al Nord-America.La soluzione fatta in casa per servizi strategici non riguarda solo le navi. All'assemblea degli azionisti che si è riunita ieri a Bergamo è stato fatto il punto anche sull'autoproduzione di energia elettrica. Il progetto di ammodernamento della centrale termoelettrica di Villa di Serio, che fa capo alla società del gruppo Italgen, ha avuto a gennaio parere favorevole dalla Provincia, sia per la realizzazione della centrale sia per la variante al metanodotto. Ora si è in attesa della delibera regionale. L'operazione consentirà di avere un risparmio del 20% sui costi di acquisto di energia elettrica. Italcementi pensa di seguire la via dell'autoproduzione anche in altri Paesi. In India c'è già il via libera per una centrale e valutazioni per lo sviluppo di un impianto turbogas si stanno facendo anche in Marocco.Il Far-East e il bacino del Mediterraneo sono fra l'altro le aree alle quali Italcementi guarda per la sua ulteriore espansione. Una crescita che segue due direttrici: nuovi insediamenti e acquisizioni all'estero da una parte e ristrutturazione degli stabilimenti esistenti dall'altra, come è già stato fatto con la cementeria di Calusco d'Adda, con una tecnologia che fra l'altro ora verrà esportata negli stabilimenti di Malaga in Spagna e Martinsburg negli Stati Uniti. Rispetto all'estero, il presidente Giampiero Pesenti ha sottolineato: «Ci rivolgiamo soprattutto ai mercati emergenti. Guardiamo sempre con grande interesse ai Paesi asiatici, dove si prevedono sviluppi interessanti per il consumo di cemento». Particolare attenzione in quell'area è rivolta all'India.Spunti interessanti stanno arrivando anche dal Kazakistan, anche se i volumi produttivi sono ancora inferiori rispetto ad altre realtà: per il 2005 sono previste 500-600.000 tonnellate. I risultati della Shymkent Cement vengono consolidati per la prima volta integralmente proprio nel bilancio 2004. «È tra i Paesi della regione con migliori prospettive per le risorse che ha a disposizione e stiamo pensando a sviluppare ulteriormente la nostra presenza», ha commentato Carlo Pesenti.È positiva la tendenza di crescita anche in Egitto, dove Italcementi, tramite la sub-holding Ciments Français, ha raggiunto in marzo il controllo (54,2%) di Suez Cement Company, produttore leader con una quota di mercato locale pari al 22-23%. L'Egitto è il quarto Paese nel Mediterrano nel settore del cemento, dopo Spagna, Italia e Turchia e, dopo la recessione seguita ai fatti del 2001, ora si aprono prospettive interessanti. Lo testimoniano anche i dati di vendita del primo trimestre che, dopo un avvio fiacco a gennaio, hanno fatto segnare una crescita a due cifre. Suez Cement sarà consolidata nel nuovo perimetro dal secondo trimestre di quest'anno. «L'acquisizione - ha sottolineato Carlo Pesenti - darà un contributo positivo al conto economico», sia in termini di fatturato sia di margini.In generale per il 2005, ha detto Giampiero Pesenti a margine dell'assemblea, «pensiamo di mantenere le previsioni». Qualche indicazione ulteriore arriverà dalla prima trimestrale, che andrà in consiglio d'amministrazione il 4 maggio. Le previsioni per quest'anno contenute nel bilancio 2004 parlano di un sostanziale mantenimento del risultato operativo dello scorso esercizio.Durante l'assemblea il direttore generale Rodolfo Danielli ha analizzato l'andamento dei singoli mercati. Il primo trimestre del 2005 ha risentito nei Paesi dell'Europa meridionale dell'ondata di freddo e precipitazioni che ha rallentato i lavori nell'edilizia. Già in aprile, comunque, si è avuta una ripresa decisa delle attività. Negli Stati Uniti il trend positivo continua, così come nei Paesi emergenti. Per il mercato delle costruzioni, le stime dicono che in Italia è attesa una crescita del mercato fra lo 0,5 e il 2%, una situazione di sostanziale stabilità in Francia, con oscillazione fra -0,5 e +0,5%, mentre gli incrementi più significativi si dovrebbero avere negli Stati Uniti, fra il 2 e il 4%.Silvana Galizzi

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