MERATEONLINE 20 01 04
Il costo del progetto si aggira sui 270mila euro
Paderno: sponsor cercasi per illuminare il S. Michele
Ma sino ad ora in pochi hanno risposto all’appello
L’opera dovrebbe essere finanziata
in parte da privati e in parte da imprenditori della zona
A.A.A. sponsor cercasi per illuminare il ponte San Michele. Il sindaco di Paderno Angelo Rotta non ha infatti intenzione di utilizzare i soldi delle casse municipali per realizzare l’ambizioso progetto che costa circa 270mila euro, Iva compresa. L’obiettivo è dunque quello di coinvolgere nell’iniziativa soggetti privati che dovrebbero coprire la metà delle spese previste. Il restante 50 per cento potrebbe invece arrivare direttamente dalla Regione Lombardia nell’ambito della rivalutazione degli antichi navigli. Proprio per convincere gli imprenditori della bontà dell’idea venerdì sera lo stesso primo cittadino, insieme al collega di Calusco d’Adda Rinaldo Colleoni, ha incontrato in Cascina Maria alcuni titolari di attività commerciali ed industriali della zona. All’appello in realtà sino ad ora non hanno risposto in molti. A disertare l’appuntamento sono stati soprattutto gli operatori economici della sponda bergamasca dell’Adda.
Rotta non si è comunque lasciato scoraggiare e il suo lavoro per coinvolgere sponsor prosegue, tanto che ha già annunciato che presto convocherà una conferenza stampa aperta a tutti per illustrare nel dettaglio i progetti e rendere pubblici i nomi dei sostenitori.
” Ritengo che l’Amministrazione comunale debba avere altre priorità nell’investire il denaro pubblico – ha spiegato – L’iniziativa è comunque valida e meritoria e in caso di necessità non ci tireremo indietro. E’ però impensabile che un simile costo ricada solo sulle finanze locali. Per questo confidiamo anche nell’aiuto del Pirellone. Il ponte San Michele rappresenta molto per il nostro territorio ed è anche uno dei migliori esempi di archeologia industriale europea”.
I disegni per il rifacimento dell’illuminazione del ponte di Paderno, in modo da adeguarla alle nuove normative in materia di inquinamento luminoso, è stato compilato dai tecnici del gruppo So.le di Enel Spa. Il nuovo progetto luce verrà realizzato attraverso ottime prestazioni fotometriche degli apparati di illuminazione, utilizzando sorgenti in funzione delle caratteristiche del materiale e delle sfumature cromatiche della struttura. Il flusso luminoso sarà contenuto e disperso verso la volta celeste, con assenza di abbagliamento, reversibilità e completa passività ambientale dell`impianto, ottenendo nel contempo anche un notevole risparmio energetico. Per l`illuminazione dell`asse viario è previsto l`utilizzo di sessantadue apparecchi con due lampade al sodio alta pressione da 70 Watt; un’ottantina di analoghi corpi illuminanti, ma con lampada fluorescente lineare da 54 Watt, saranno utilizzati per l`interno della galleria ferroviaria mentre nell`arco del ponte ne saranno installati una sessantina. 18 proiettori a fascio circolare stretto con lampade alogene da 150 Watt serviranno invece per l`illuminazione dei piloni. La gestione flessibile degli eventi luminosi sarà garantita da un programma da accensioni separate, al fine di consentire un utilizzo diversificato dell`impianto, pianificandone gli spegnimenti parziali. La potenza totale di installazione è stimata in 9,5 Kilowatt per l`illuminazione funzionale e 11,8 Kilowatt per l`illuminazione architettonica.
Il ponte San Michele fu costruito in un tempo record di 18 mesi, tra il 1887 e il 1889, dalla Società Nazionale delle Officine di Savigliano, su progetto dell`ingegner Giulio Rothlisberger, capo del servizio tecnico. L`inaugurazione avvenne il 10 giugno 1889. Nove pile metalliche sostengono il ponte, lungo 266 metri, il grande arco ha una corda di 150 metri; l`altezza è di circa 82 metri. L’opera, che appartiene alla Rete Ferroviaria, è contemporanea alla Torre Eifel a cui si è ispirato il progettista. Proprio per questo motivo di recente una comitiva di esperti giapponesi diretti a Parigi ha voluto fare tappa anche sulle sponde dell’Adda.
Il primo obiettivo della costruzione di un ponte a Paderno d`Adda fu il miglioramento e lo snellimento del traffico commerciale, che fino ad allora gravava completamente sui trasporti fluviali.Il fiume non era più sufficiente a smaltire il continuo traffico di prodotti finíti e il "tappo" del Naviglio creava non poche difficoltà.La necessità di attraversare l`Adda a nord si faceva quindi sempre più pressante.Fu scelto il progetto studiato dalla Società Nazionale delle Officine di Savigliano (specializzata in travi metalliche),sia perchè corrispondeva tecnicamente alle condizioni richieste, sia perchè comportava la minima spesa e poteva essere realizzato in tempi inferiori rispetto a quelli previsti per altri progetti.Il progettista fu lo svizzero Roethlísberger che perfezionò la "teoria dell`ellisse di " elasticità", teoria che venne sempre utilizzata nella progettazione dei ponti fino al secondo decennio del nostro secolo.Lavorando come Direttore Tecnico delle Officine di Savigliano progettò numerosi altri ponti all`estero e in Italia, come quello di Trezzo.Si iniziarono i lavori del ponte con la costruzione delle due spalle in muratura, con pietra di Moltrasio portata con barconi fino a Lecco e poi trasbordata su barche più piccole al cantiere di Paderno.I legnami per la realizzazione del ponte di servizio (impalcatura in legno per la costruzione del ponte in metallo), importati dall`Alta Baviera, vennero lavorati in un cantiere posto sulla sponda del fiume.Nel frattempo presso le Officine di Savigliano si provvedeva alla fabbricazione degli elementi che, assemblati, avrebbero formato il grande arco. Questi elementi furono trasportati in loco a mezzo ferrovia e depositati lungo la strada del Naviglio.Furono impiegati per la struttura metallica, così imponente, circa centomila chiodi.I lavori durarono 28 mesi (dalla firma del contratto nel gennaio 1887, al collaudo nel maggio 1889), con l`impiego di 470 lavoratori. Al termine dei lavori si registrarono una perdita umana e reclami della ditta di costruzioni per il lancio dei sassi che gli abitanti della zona spesso gettavano dal ponte, con pericolo per gli operai.Le prove di stabilità del viadotto furono fatte con 6 locomotive del peso di 83 ton. ciascuna, in 4 prove successive. L`ultima prova venne eseguita utilizzando un treno di 3 locomotive di 83 ton. ciascuna, più 30 vagoni carichi di ghiaia per un tot. di 600 ton. Il convoglio percorse il viadotto 3 volte fino a raggiungere una velocità di 45 km./h.L`inaugurazione avvenne il 10.6.1889.Il ponte, come tutti quelli in ferro, ha bisogno di una accurata e costante opera di manutenzione ordinaria, che non sempre viene effettuata, oltre a risentire enormemente del peso e velocità del traffico automobilistico , per non parlare di quello camionistico.
L’attuale impianto di illuminazione del ponte risale al 1989 quando si festeggiò il centenario della struttura, alla presenza dell’allora Ministro ai Trasporti Giorgio Santuz. Di quell’impianto però, nonostante siano trascorsi solo una quindicina d’anni, rimane ben poco e i potenti fari risultano inutilizzabili. Alcuni sono stati addirittura rimossi perché pericolanti, altri invece sono stati messi ko dalle vibrazioni dovute al passaggio dei treni e dei mezzi pesanti.
MEMORIA SUL CEMENTIFICIO INCENERITORE DI Calusco d'Adda la Pianura Padana resta la zona peggiore d'Europa insieme all'area più industrializzata della Polonia (classifica cui gli inceneritori forniscono un contributo determinante).
Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni
NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI :
Paderno d'Adda e Solza
.
HANNO FIRMATO :
Calusco d'Adda,
Cornate d'Adda,
Imbersago,
Medolago,
Parco Adda Nord,
Robbiate,
Verderio Inferiore,
Verderio Superiore,
Villa d'Adda,
Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia .
Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento .
http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html
Countdown alla ferrovia
il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .
Wednesday, January 21, 2004
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