Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Friday, February 25, 2005

Imbersago: il Comune osserva Il progetto di Italcementi

Imbersago: il Comune osservaIl progetto di Italcementi


COMUNE DI IMBERSAGO
All`attenzione di:

Ministero dell`ambiente e della tutela del territorioServizio V.I.A.Cia C. Colombo, 4400147 Roma

Regione LombardiaStruttura V.I.A.U.O.Pianificazione e Programmazione territorialeDirezione generale territorio e urbanisticaVia Sassetti 32/220124 Milano
Oggetto: Osservazioni al progetto “Impianto di ricezione, stoccaggio ed alimentazione di rifiuti liquidi pericolosi per il coincerimento nel forno della cementeria di Calusco d`Adda (BG)” (n. S.I.A. 127) presentato da Italcementi S.p.A., in data 20/12/2004.
Il sottoscritto Giulio Reali, in qualità di Vicesindaco del Comune di Imbersago (LC), presa visione della documentazione relativa alla realizzazione di un “Impianto di ricezione, stoccaggio ed alimentazione di rifiuti liquidi pericolosi per il coincerimento nel forno della cementeria di Calusco d`Adda (BG)”, esprime le seguenti osservazioni al progetto (le pagine riportate fanno riferimento alla documentazione di studio di impatto ambientale presentata da Italcementi S.p.A.):
1) Pagina III-20. Il rifiuto Ecofluid viene dichiarato come composizione generale. Il contenuto massimo di cloro sarebbe di 1,5%. Dal momento che la combustione di composti organici in presenza di cloro dà origine a diossine, detta percentuale è tutt`altro che trascurabile. L`azienda dichiara che alle temperature di combustione di un cementificio le diossine vengono distrutte. L`affermazione risponde al vero, ma non si fa menzione al fatto che le diossine potrebbero riformarsi durante le fasi di raffreddamento dei fumi.

2) Pagina III-47. L`azienda afferma che le concentrazioni di NOx a camino assommano a 800 mg/Nmc. L`emissione è di grande importanza, sia per le concentrazioni elevate, sia perchè gli NOx ricadendo al suolo contribuiscono ad aggravare l`inquinamento dell`atmosfera causato dalle automobili (questione ripresa e approfondita al punto 7).

3) Pagina III-48. L`azienda esclude la possibilità di abbattere i metalli, che passerebbero perciò liberamente nelle emissioni. Ciò preoccupa soprattutto per il fatto che, come risulta dal documento (allegato 3, pagina 1) e riportato al punto 6, non esiste garanzia che le concentrazione di metalli nell`Ecofluid, già non trascurabili, rimangano sempre le stesse. Dalla scheda di sicurezza dell’Ecofluid infatti non traspare la presenza di metalli, che invece sono presenti in misura non trascurabile e preoccupano da un punto di vista sanitario (es. concentrazione di Pb pari 79,7 µg/kg nel rapporto di prova SVR in allegato 3. )

4) Pagina III-53. L`azienda dichiara che le sei pompe per il trasferimento liquidi dell`impianto hanno una emissione sonora con potenza pari a 93 decibel (dBA). Si tratta di una forte emissione, che andrà ad aggiungersi alla rumorosità già percepita, prodotta dal resto degli impianti attualmente funzionanti.Non sembrano inoltre previsti interventi di insonorizzazione delle pompe.

5) Pagina III-54. L`azienda dichiara di non aver inserito, fra gli scenari ipotizzati, il ribaltamento di autobotti. Riteniamo questa omissione poco opportuna, perché, nonostante le motivazioni riportate, non si può escludere assolutamente una qualsiasi possibilità di incidente.

6) Allegato 3, pagina 1. Viene dichiarata la composizione di massima dell`Ecofluid: "miscela di fondi e residui di reazione derivanti da processi chimici organici, quali rifiuti della produzione, formulazione, forniture ed uso di prodotti della chimica fine e di prodotti chimici non specificati altrimenti." Una simile origine difficilmente è in grado di garantire una composizione costante, e soprattutto una costante concentrazione di cloro e di metalli, essendo peraltro la scheda di sicurezza relativa all’Ecofluid piuttosto generica.Tale preoccupazione era stata esplicitata, relativamente all’utilizzo di Ecofluid nell’impianto di Calusco dal 1994 al 2002, nel D.G.R. 26 febbraio 2001 – n. 7/3574, a pagina 1379 del Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia – Serie Ordinaria n.17 del 23 aprile 2001, in cui si legge:“ c) i rifiuti speciali pericolosi, costituiti da miscele di sostanze organiche a base di solventi non clorurati…omissis…utilizzati dalla ditta Italcementi s.p.a. sita in Calusco d’Adda, devono essere accompagnati a idonea certificazione che attesti le corrispondenze degli stessi alle caratteristiche chimico-fisiche individuate al punto 10 del d.m. 16 gennaio 1995, con le seguenti ulteriori prescrizioni:-Cloruri post combustione non superiore all’1%;-Contenuto in acqua non superiore al 20%;-Ceneri a 600°C centigradi = 6%-Potere calorifico inferiore superiore a 4.500 kcal/kg…”

7) Pagina IV-89. L`azienda dichiara per gli NOx superamenti dei limiti di immissione per il 99,8° percentile. Ciò avverrebbe però soltanto nel periodo di "transizione"; l`entrata in funzione di limiti all`emissione più restrittivi porterà in futuro a superamenti soltanto in condizioni meteorologiche sfavorevoli. Per una zona dove spesso si superano i livelli di allarme per le polveri fini e dove le condizioni di inversioni termica si verificano per la maggior parte dell`anno, ci sembra che il problema relativo a tali emissioni debba essere oggetto di maggiori approfondimenti e valutazioni. Si ricorda, infatti, che anche gli NOx, oltre al PM10, sono stati messi in relazione con l`aumento di mortalità generale che fa seguito ai fenomeni di inquinamento atmosferico.Più in generale non sono ben esplicitati i meccanismi che comporterebbero la riduzione di emissione di Nox per il rispetto dei limiti più restrittivi (indicati pari a 500 mg/Nm3, come riportato da Italcementi s.p.a. nel documento distribuito nella riunione con le amministrazioni locali del 15.01.2005)

8) Pagina IV-119 e seguenti. La zona dove dovrebbe sorgere l`impianto è monumento naturale; in particolare la forra dell`Adda possiede un alto valore scenico. Siamo in piena zona leonardesca, e particolare valore viene attribuito alla veduta che si può godere dal ponte di Paderno. L`azienda asserisce che questo fatto non ha importanza perchè la nuova struttura " si inserisce in un territorio fortemente modellato dall`attività antropica...omissis...questi luoghi appaiono già compromessi nella loro integrità e peculiarità originarie". Per le premesse fatte, riteniamo questa affermazione discutibile e, comunque, pensiamo sia criticabile questo tipo di approccio alla tutela del paesaggio.

9) In generale si lamenta la carenza di informazioni sulle emissioni da coincenerimento dei rifiuti RASF; nella documentazione vengono infatti riportate solo esperienze legate al coincenerimento di farine animali e pneumatici, oltre ai dati sulla combustione di Ecofluid nell’impianto di Calusco dal 1994 al 2002 (poco confortanti riguardo l’incremento di emissioni di Pb).

10) Non è chiara l’adeguatezza dei dispositivi antincendio previsti, rispetto a quanto indicato nelle schede di sicurezza di Ecofluid e RASF.

11) In tutta la documentazione si citano gli ipotizzati combustibili alternativi Ecofluid e RASF (residui altobollenti fenolici e stirenici), mentre si allegano le schede di sicurezza non della miscela RASF, ma dei residui fenolici e residui stirenici separati. Non è chiaro quindi se si tratta di due o tre combustibili alternativi. La miscela RASF citata esiste come tale ed è stata oggetto del pronunciamento del TAR per lo stabilimento Enichem di Mantova. Vanno perciò richiesti a Italcementi opportuni chiarimenti sull’argomento, poiché non è regolare ricevere rifiuti di cui non si è autorizzati all’uso. Italcementi poi, sia sul sito web che in altri documenti forniti, CD, ecc., parla dell’incenerimento dei rifiuti pericolosi nei cementifici in modo estremamente positivo e come soluzione finale ideale della vita di un rifiuto pericoloso. Non è sempre così poiché esistono pareri opposti sull’argomento: ne è la prova il fatto che in Italia sono ancora pochissimi i cementifici autorizzati all’utilizzo di tali prodotti.

12) Sembra doveroso ricordare che nel luglio 2004 si sono verificate nell’impianto di Calusco fuoriuscite di fumo e polveri dalla base di un impianto, che essendo visibili all’esterno hanno creato allarme. Dalla risposta di Italcementi riportata dalla stampa locale (vedi www.merateonline.it ) si può notare come il sistema di monitoraggio in continuo (dati pubblicati in Internet sul sito https://www.myitalcementi.it/ecowebcalusco ) non abbia evidenziato le anomalie accadute. Questo conferma che anche se si progettano sistemi di sicurezza modernissimi e ridondanti può sempre verificarsi un evento anomalo e imprevisto, con il rischio che al posto di normali polveri possano uscire polveri tossiche. Per questo motivo si ritiene necessario un chiarimento su quali sistemi di monitoraggio aggiuntivi sono previsti per il progetto in oggetto, comprese eventuali stazioni di rilevamento indipendenti nei paesi intorno all’impianto.

In fede, 18 febbraio 2005IL VICESINDACOGiulio Reali

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