Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Wednesday, May 16, 2007

ESPOSTO DENUNCIA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA PER INQUINAMENTO AMBIENTALE

lunedì, 14 maggio 2007






Signor Sindaco del Comune Capaci –sede prot.15.5.07
Signor Sindaco del Comune Isola delle Femmine –sede fax 0918677098 prot. 5608 15.5.07
Asserrorato Regionale Territorio e Ambiente Dipartimento Territorio e Ambiente -Serv.2-V.A.S. e V.I.A. vsansone@artasicilia.it email 15.5.07 splinder.com
Serv. 3-Tutela Inquinamento Atmosferico sanza@artasicilia.it flipari@artasicilia.it email 15.5.splinder.com Servizio 8 Tutela Acustica e Vibrazioni Dr Castiglia Giuseppe gcastiglia@artasicilia.it email 15.5. splinder.com
via Ugo la Malfa n. 169 - 90146 Palermo
Procura della Repubblica dott.ssa Contrafatto p.p. n. 3076/2005 mod. 4

Piazza Vittorio Emanuele Orlando
90100 Palermo Fax 091/327736
A.U.S.L. n. 6 Settore Igiene e SanitàPubblica
via Siracusa n. 45 90139 Palermo
Tel 091 6257399 fax 091 340861

Dipartimento Provinciale Provincia Regionale c.a. d.ssa Sarzana
Palermo Fax 0916628389
Provincia Regionale c.a. d.ssa Pecoraro
Palermo Fax 0916628389
A.R.P.A. Sicilia Dott. V. Ruvolo Dipartimento Provinciale
Palermo Fax 0917033345 Tel 0917033519-18

Comando carabinieri Palermo Nucleo Operativo Ecologico c.a. Maresciallo Sapuppo
Via Resuttana 360 90146 Palermo fax 0915125142
D.A.P. di Palermo
Via Nairobi 4 Palermo fax 0917033345
OGGETTO: esposto denuncia inquinamento ambientale
Il Comitato Cittadino Isola Pulita comunica, di ricevere in un continuo crescendo decine e decine di telefonate da parte dei cittadini allarmati per lo stato di inquinamento, causato forse dalla Italcementi di Isola delle Femmine .
Questo Comitato oltre a farsi carico di quanto i Cittadini denunciano, hanno rivolto l'invito a farsi sentire con il Sindaco, l'Assessore preposto, Arpa, Azienda Sanitaria e Autorità Giudiziaria.
Il fenomeno delle vibrazioni, dei rumori e polvere di cemento che, quotidianamente si deposita su terrazze, piante, lenzuola, automobili e qualsiasi cosa resti all’esterno, non è mai scomparso, ANZI in questi giorni è ripreso con forte vigore, causando sull’intero territorio una fitta ed impenetrabile nebbia, la impossibilità in particolare per gli abitanti a ridosso della Italcementi, di trovare un momento di pace e di riposo nel proprio habitat familiare.
Molte famiglie, anche quelle che da pochissimo tempo hanno investito nei nuovi insediamenti, adiacenti alla Italcementi, non possono utilizzare un terrazzo, aprire una finestra, esporre una pianta sul balcone.
I Cittadini di Isola sono interessati a capire quali sono i controlli effettuati sui camini della Italcementi. In un paio di occasioni abbiamo visto la centralina mobile dell’Arpa, che stazionava al campo sportivo, Per fare cosa? Quali sono stati i risultati delle rilevazioni? Il Sindaco dichiara che i dati in suo possesso sono “alquanto preoccupanti”. Quali sono i provvedimenti adottati dal Sindaco a fronte di questa “preoccupante situazione dal punto di vista sanitario”?
Noi Cittadini di Isola delle Femmine, abbiamo come la sensazione di essere stati abbandonati.


La presenza di questo insediamento cementifero alle porte di Isola delle Femmine, e vicino a numerose abitazioni, ci inquieta.
Siamo stanchi di questi episodi che si ripetono ciclicamente e temiamo l’emissione di polveri, che oggi, ieri, l’altro ieri, la settimana scorsa, il mese scorso o l’altro anno e che a volte vengono evidenziate dalla pioggia, ma di cui di solito non ci accorgiamo».
Alcune segnalazioni di Cittadini dipedenti della Italcementi , che lavorano la notte hanno come contenuto delle dichiarazioni che qualora fossero vere rischierebbero di evidenziare una condotta con profili di responsabilità di diversa natura e assai grave, viene sostanzialmente denunciato che nelle fasce d’orario tra le ore 2,00 e le 5,00 la fuoriuscita di fumo è di gran lunga maggiore rispetto a quella a cui normalmente assistiamo;
Chiediamo un concreto accertamento della questione perché non vorremmo che si approfitti della notte per utilizzare carburanti nocivi e specificatamente il PET-COKE.
Riteniamo che sia importante controllare se, adesso che alla Italcementi è stato impedito l’uso del PET-COKE se residui tale sostanza all’interno dello stabilimento, ciò in quanto non vi è più alcuna ragione di trovarlo all’interno visto la sentenza n. 1156 del 19 aprile 2007 del TAR SICILIA, Palermo, Sez. I, atto ad impedirgli definitivamente il suo utilizzo.


Il Comitato Cittadino con i cittadini di Isola delle Femmine chiedono la disponibilità a valutare sia i danni immediati, sia la situazione generale circa l’emissione di polveri e di rumori. Rumori causati da ripetute detonazioni.
Non possiamo più perdere tempo con analisi e "nasi elettronici", dobbiamo affrontare in modo radicale la presenza della Italcementi (AZIENDA CONSIDERATA DALLA LEGGE e DALLA GIURISPRUDENZA INSALUBRE) che produce un livello di emissioni in atmosfera, superiori a quelle del traffico veicolare di una grande metropoli.
Molti cittadini residenti, esasperati, denunciano un elevato livello di inquinamento acustico non superabile nemmeno a finestre e porte degli appartamenti sprangati.
Il tutto accompagnato da persistenti e pericolose vibrazioni che destano gravi preoccupazioni per la stabilità e tenuta degli appartamenti stessi.
Per aree come la nostra non bastano monitoraggi adeguati, sono urgenti provvedimenti per ridurre drasticamente le emissioni in atmosfera, l’inquinamento acustistico e le vibrazioni del sottosuolo.


Tutto questo avviene senza aver acquisito nessuna certezza sul livello di inquinamento attuale.
Ad oggi tutte le nostre richieste sono state ignorate. Ad onor del vero ultimamente il Sindaco ha tentato un tavolo di concertazione per tentare di chiedere e risolvere i problemi da noi posti, ma ci pare che anche Lui abbia le mani legate, siamo certi che codeste Autorità edite accerti come stanno i fatti di cui ne riformuliamo i quesiti:

-No alle emissioni inquinanti in atmosfera che arrecano danno alla Salute umana,
-No alle emissioni acustiche a cui siamo in maniera permanente sottoposti e che tanto danno arrecano al nostro stato di salute psico-fisico;
-No alle vibrazioni che può mettere in pericolo la stabilità delle nostre case;
-Monitoraggio in continuo e visibile in tempo reale dai cittadini.
-Indagine epidemiologica sullo stato di salute della cittadinanza, con particolare riguardo alla incidenza delle malattie tumorali.
-Studio per avviare un programma di risanamento ambientale.

A conferma della rilevanza del problema diverse associazioni e liberi Cittadini di Isola delle Femmine e di Capaci hanno deciso di sostenere la lotta del Comitato Cittadino Isola Pulita.
Fiduciosi attendiamo un sino ad oggi denegato riscontro, tanto dovevamo.
Per il Comitato Cittadino Isola Pulita
Giuseppe Ciampolillo
www.isolapulita.it

1 comment:

ISOLA PULITA said...

IL VENTO CHE ACCAREZZA ISOLA
Isola delle Femmine (Palermo)

Erano gli anni ’50 quando, nelle vicinanze del piccolo centro di pescatori di Isola delle Femmine, una nuova azienda (ora Italcementi SPA) installava un impianto per la produzione del cemento.
Oggi quello stesso allestimento sembra non rispondere più alle esigenze di una realtà territoriale ancora ristretta, ma che intorno ad esso si è sviluppato per anni derivando dallo stesso paese la maggior parte della forza lavoro della fabbrica.
Le attenzioni della popolazione sembrano, però, col tempo, essersi spostate dai vantaggi economici che la vicinanza dello stabilimento portava, agli inevitabili effetti che questo ha sull’ ambiente e sulla salute dei cittadini.
Preoccupazioni che, a quanto riferisce Antonino Rubino, impiegato amministrativo della Italcementi SPA, non sono passate inosservate alla stessa fabbrica che si adopera già da tempo per rispettare i limiti di sicurezza imposti dalle normative nazionali ed europee sulle esalazioni causate dall’ incenerimento dei rifiuti di produzione.
Nonostante queste rassicurazioni buona parte dei cittadini continua ad essere preoccupata dalla vicinanza dell’ edificio(appena 5-00 m) e, rappresentata Da Pino Ciampolillo e dal suo comitato cittadino, chiede che l’ azienda faccia chiarezza sulle problematiche da essi sollevate.
La questione,che è riconosciuta come la principale da entrambe le voci in campo, è quella del combustibile utilizzato e degli effetti che questo ha sulla salute.
Uno, in particolare, il nome che esce fuori daqualsiasi documento riguardante la faccenda: Petcoke.
Facciamo un po’ di scienze.
Il petcoke è una sostanza derivata dalla ulteriore lavorazione degli scarti del petrolio, altamente cancerogena, ma che nei processi produttivi, quali quelli della Italcementi, permette notevole risparmioenergetico nonché economico.
Il problema è che per rimanere nei limiti di utilizzabilità e di sicurezza deve continuamente essere centrifugato; se lo si lascia fermo, o lo si brucia, allora si producono emissioni altamente pericolose per la salute umana.
Nel gennaio del 2006 l’ARPA (Associazione Regionale Protezione Ambiente) ha effettuato un sopralluogo presso il deposito di combustibile solido della Italcementi, evidenziando gravi carenze nel sistema di impermeabilizzazione delle aree per lo stoccaggio del petcoke.
Il sig. Rubino ha subito tenuto a sottolineare che l’ARPA “non ha però rilevato infiltrazioni nel sottosuolo e che l’azienda ha realizzato quelle opere necessarie a raggiungere la sicurezza del sito”.
Dopo numerosi atti di diffida presentati all’ azienda a partire da quello stesso anno, la Italcementi ha deciso, nel 2007, di intraprendere un percorso dispendioso (70 mln di euro circa) nel tentativo di diminuire ulteriormente le emissioni nocive.
È infatti in corso un iter burocratico per la costruzione di un impianto produttivo che andrebbe a sostituire quello tuttora in funzione.
La torre, alta più di 100 m e larga intorno ai 40, avrebbe un negativo impatto ambientale ma dal punto di vista delle normative limiterebbe ulteriormente le emissioni gassose.
Bisogna sottolineare che ancora non è pronto nemmeno il progetto di questa torre e che l’impianto continua a produrre gas nocivi.
Pronte le critiche del comitato Isolapulita.
Per legge, ci dice Ciampolillo, “i cementifici hanno l’obbligo di utilizzare le migliori tecnologie sul mercato al fine di diminuire o annullare l’inquinamento atmosferico.
La nuova torre ha però un difetto.
Ridurrebbe sicuramente la sua sfera di influenza negativa su Isola, ma, a causa della sua altezza, andrebbe ad avere effetti sulle zone circostanti di Palermo e Capaci”.
Le critiche non si fermano qui; “ […] il progetto” continua Ciampolillo “è stato presentato facendo riferimento solo alla torre, senza fare alcun cenno alle emissioni che vengono prodotte anche in altre zone dello stabilimento (basti guardare i mulini e uno dei camini in funzione, alto 65m) o il ricavo stesso della materia prima che continua a mettere in pericolo la stabilità stessa della montagna”.
Questo ultimo punto è molto interessante.
Già in passato, infatti, la montagna, dalla quale si ricava la materia necessaria ai processi di cementificazione, aveva dato segni di instabilità e costretto l’azienda a terminare i lavori per spostarsi su altri versanti.
Torniamo a parlare del petcoke. Abbiamo già detto che è una sostanza altamente cancerogena, ma il sig. Ciampolillo, durante l’intervista, ci informa che proprio a causa delle sue caratteristiche, esso è riconosciuto alla stessa stregua delle armi chimiche e che, quindi, deve essere manovrato con alcuni accorgimenti.
Già il fatto che la Italcementi lo abbia bruciatoper un certo periodo nei suoi lavori (senza denunziarne l’utilizzo, sottolinea Ciampolillo) non è un fatto positivo, ma egli ci informa, e non è l’unico a dirlo, che ogni tre mesi per un certo periodo di tempo le scorie petroliferevenivano maneggiate dagli operai dell’azienda senza alcuna precauzione, in capannoni a cielo aperto o in navi adibite (si fa per dire) al trasporto.
“Gli effetti che l’ uso indiscriminato di questa sostanza ha avuto sulla popolazione è rintracciabile in alcuni referti medici”, non necessariamente riconducibili, aggiungiamo noi, all’utilizzo del petcoke.
Nonostante tutte le critiche mosse all’ impiego di questa sostanza, Rubino insiste nel ricordare che è ancora in corso, da parte di aziende specializzate, un’ analisi sugli effetti del residuato e che l’amministrazione aspetta i risultati degli studi per attuare la giusta scelta sulla sua applicazione.
Concludiamo con una questione che non ci sembra di secondaria importanza.
La popolazione che vive a Isola è divisa tra chi appoggia l’ industria, chi la critica e chi, invece, si sottrae a qualsiasi posizione.
È facile riconoscere nei fiancheggiatori della fabbrica i suoi operai che, almeno pubblicamente, non si esprimono inmodo negativo sul lavoro dell’azienda.
Degli oppositori abbiamo parlato lungamente, riconoscendo nelle loro tesi il timore per gli effetti negativi che l’inquinamento ha su salute e ambiente.
Gli altri, appartengono a quella razza che si dimostra essere conciliante con entrambe le parti (a quanto pare il sindaco del paese non si sottrae a questa regola) o che, adeguatamente accontentato, non si angoscia nel cercare un motivo di preoccupazione (la chiesa ha ricevuto da poco un pulmino nuovo da parte dell’ azienda in questione).
Ci riteniamo al di sopra delle parti in causa, quindi non ci esprimiamo in favore di una o dell’altra, riconoscendo in entrambe le voci un senso comune di fare chiarezza e stabilire regole comuni, nonché il bisogno di fare valere le proprie posizioni.
Non possiamo però esimerci dal riportare il sentimento di disagio della popolazione a causa dell’inutile apatia di chi non ha rispetto né per se stesso, né per le istituzioni che rappresenta, né per le posizioni che ha dovere di prendere in merito al benessere della sua stessa società.
Un male, purtroppo, diffuso in tutto il mondo ma non per questo giustificabile.
Marco Salici
http://www.articoloventuno.net/ART21_85.pdf



www.isolapulita.it

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