Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Monday, October 15, 2007

Piano anti smog, proteste e dubbi nel Meratese La delusione degli automobilisti costretti a cambiare l'auto e di chi non sapeva: «Abbiamo appena super

Piano anti smog, proteste e dubbi nel Meratese La delusione degli automobilisti costretti a cambiare l'auto e di chi non sapeva: «Abbiamo appena superato la revisione» Montevecchia e Santa Maria Hoè ancora inseriti nell'area critica dove da lunedì ottomila veicoli resteranno in garage
MERATE «Mi prende in giro? Che cosa vuol dire che da lunedì non potrò più usare la mia automobile? Ha appena superato la revisione e nessuno mi ha detto nulla». Cade dalle nuvole il 94enne di Cernusco che arriva nel parcheggio del supermercato con una Lancia Prisma che avrà almeno trent'anni di vita. Niente nome, ma quando lo mettiamo a conoscenza del piano anti smog della Regione che stoppa i veicoli più inquinanti da lunedì fino al 15 aprile, tra le 7,30 e le 19,30 dei giorni feriali, ci scambia per giovanotti in vena di scherzi e se ne va dritto per la sua strada. Come lui sono tanti gli anziani che non sanno nulla della decisione assunta dal Pirellone e che fra meno di 48 ore diventeranno cittadini che circolano su mezzi fuorilegge. Anche chi abita a Montevecchia e Santa Maria Hoè perché a dispetto delle promesse, per il momento restano inseriti nella zona omogenea A1. A bordo di una Bmw immatricolata nel 1982 entra nel parcheggio una coppia di arzilli signori di Carnate. «No, non può essere vero», esclama esterrefatto l'ottantenne alla guida. «Ho pagato l'assicurazione l'altro giorno. Se è così, è una bella schifezza. Ma che cosa possiamo fare? Andremo a piedi, oppure verremo al supermercato di sera. Di certo non possiamo cambiare l'auto a ottant'anni». Secondo i dati forniti dal ministero dei trasporti, nei quindici comuni meratesi che la Regione ha inserito nell'area omogenea A1, sono poco meno di ottomila i veicoli Euro 0 benzina e diesel e diesel Euro 1 per i quali da lunedì scatta il divieto di circolazione nei giorni feriali. Peccato che molti non ne sappiano nulla. Non è il caso di Giuseppe Borlesi di Osnago, che arriva a bordo di una Fiat Panda del 1992. «È di mia moglie che la usa poco e la trova comoda. Conosco il divieto e la cambieremo, ma il provvedimento regionale mi sembra demagogico. Ho letto che un Suv Euro 4 inquina più di un Euro 0. Se è così, la decisione della Regione mi infastidisce. Il provvedimento è per l'ambiente o perché ci vogliono far cambiare le macchine?». Anche sull'efficacia del catalitico avanza perplessità. «Prima che la marmitta catalitica cominci a funzionare, si deve scaldare. Da Osnago a Cernusco ci sono due chilometri. Non penso siano sufficienti per permettere al catalitico di entrare in funzione. Quindi, la mia auto inquina quanto una catalitica». E pure sui camion utilizzati per consegnare la merce. «Quelli in un anno fanno 50-60 mila chilometri, mentre mia moglie ne fa 3 mila. Chi inquina di più?», chiede provocatorio. E conclude: «Mi considero ecologista, ma occorrerebbe partire dalle cose più importanti». Da una Lancia Y10 del 1992 scende Mariangela Perego di Merate. «Sì, lo so, da lunedì non la potrò più usare. Ho aspettato fino all'ultimo per cambiarla. Martedì ho ordinato quella nuova. Arriverà fra un mese e mi costa ottomila e 800 euro. Ne avrei fatto volentieri a meno. Anche perché dalla Regione non abbiamo avuto alcun incentivo perché il reddito di mio marito è troppo alto». La signora non è l'unica in famiglia ad avere dovuto affrontare la questione. «Anche l'auto di mio cugino di 80 anni è una Euro 0. Adesso sta aspettando, perché non sa cosa fare. Il suo veicolo è praticamente nuovo. A maggio ha fatto la revisione e a settembre ha pagato il bollo con la sovrattassa per l'inquinamento. Capisco che le vecchie auto inquinano, ma non fanno peggio i camion?». Fabrizio Alfano

Una selva di eccezioni, solo Paderno, Robbiate e i due Verderio hanno recepito il decreto Il grande pastrocchio: ecco le deroghe

MERATE(f. alf.) Quando Marco Molgora (nel tondo a destra), assessore provinciale all'ecologia, ieri mattina ha terminato di leggere le 11 pagine della delibera regionale per il piano anti-smog, ha fatto un balzo sulla sedia. Nessun accenno alla riclassificazione in un'area diversa dalla A1 per i Comuni di Montevecchia e Santa Maria Hoè. Ecco quindi che, diversamente da quanto assicurato dall'assessore regionale alla qualità dell'ambiente, Marco Pagnoncelli (nella foto più a destra), da lunedì anche per loro varranno le norme previste per tutti gli altri 210 Comuni della Lombardia. In giornata, Pagnoncelli ha però corretto il tiro. «Da parte nostra c'è l'impegno a sistemare le cose», ha chiarito. «Avremmo voluto farlo con un decreto dirigenziale. Non essendo possibile, verrà approvata una delibera entro le prossime due settimane». Tirano un sospiro di sollievo i sindaci dei due Comuni - comunque costretti per il momento ad adeguarsi - e anche lo stesso Molgora. Che però sottolinea come la Regione, in tutta questa faccenda, si sia mossa male e in ritardo. Lo prova il fatto che solo pochi sindaci dei Comuni interessati hanno emesso l'ordinanza con cui si recepisce la decisione regionale. «So per certo che l'hanno fatto Paderno, Robbiate e i due Verderio. Dagli altri non ho informazioni». Merate non ha adottato alcuna ordinanza. «Ho affidato l'incarico al comandante dei vigili che sta studiando la cosa. Non è che appena la Regione emette un decreto dobbiamo adeguarci. Ne emette tanti e sul nostro territorio ci sono realtà come l'ospedale e le case di riposo di cui dobbiamo tenere conto», ha dichiarato Giovanni Battista Albani. L'assessore provinciale denuncia anche il ritardo con cui «sono state inviate le note esplicative sul provvedimento» e «la presenza di numerose deroghe. Doveva esserci solo quella per gli ambulanti, sono diventate ben 22». Da parte sua, Pagnoncelli, ripetendo quando dichiarato dal presidente Roberto Formigoni, chiarisce che «i Comuni sono tenuti a fare l'ordinanza. Se non lo faranno, si assumeranno le loro responsabilità». Il presidente della Regione, riferendosi alla minacciata disobbedienza da parte dei territori del mantovano, ha parlato esplicitamente di omissioni di atti d'ufficio. Pagnoncelli ha comunque ricordato che saranno possibili deroghe «per chi deve recarsi all'ospedale e per chi deve sottoporsi a particolari cure mediche» ma anche se a bordo di un'automobile Euro 0 si viaggia in almeno tre. Libera circolazione, invece, su provinciali e statali all'interno dell'area omogenea.

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