Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Sunday, March 08, 2015

Italcementi a Calusco, il M5S: “No all'incenerimento di rifiuti”

Pubblichiamo il comunicato del Movimento 5 Stelle di Bergamo in merito alla richiesta di incenerire più rifiuti all'Italcementi di Calusco d'Adda. I pentastellati bergamaschi ribadiscono il No all'incenerimento e rilanciano “Rifiuti zero”.

Italcementi a Calusco, il M5S: “No all'incenerimento di rifiuti”


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Pubblichiamo il comunicato del Movimento 5 Stelle di Bergamo in merito alla richiesta di incenerire più rifiuti all'Italcementi di Calusco d'Adda. I pentastellati bergamaschi ribadiscono il No all'incenerimento e rilanciano “Rifiuti zero”.
Sui principali quotidiani locali è stato dato ampio spazio ad un comunicato con il quale Italcementi spiega la propria richiesta di poter bruciare annualmente 110 mila tonnellate di Combustibile Solido Secondario, anziché le attuali 30 mila tonnellate. Abbiamo così appreso con stupore una serie di informazioni alquanto tendenziose, se non addirittura false. Nel comunicato si afferma che la richiesta di Italcementi di poter bruciare 110 mila tonnellate di rifiuti all’anno non sarà causa di “emissioni aggiuntive”. L’utilizzo del CSS (Combustibile Solido Secondario) – quello che una volta si chiamava CDR, Combustibile da Rifiuto – viene definito “non pericoloso” perché deriva da “materiali irrecuperabili” e quindi evita che tali materiali finiscano in discarica.
I rifiuti bruciati vengono definiti “fonte di energia” la cui combustione avviene “in modo sicuro e senza la produzione di ceneri”. Di fronte a questo cumulo di inesattezze noi del Movimento 5 Stelle ci teniamo a precisare che:
1) la Direttiva europea 98/2008, recepita in Italia il 16 aprile del 2010, giustifica l'incenerimento con recupero energetico solo subordinandolo al recupero di materia, perché tutto ciò che può essere recuperato NON può essere bruciato;
2) il Combustibile Solido Secondario che verrà bruciato è derivato anche dall’attività di selezione meccanica dei rifiuti urbani, cioè il 50% della plastica che noi cittadini, magari anche faticosamente, raccogliamo in modo differenziato;
3) non è vero che i rifiuti che verranno bruciati sono “materiali irrecuperabili”: la Revet Recycling in Toscana recupera esattamente questa frazione e ne fa Materia Prima Seconda che viene venduta e usata come materia prima in molte industrie plastiche (per esempio è utilizzata dalla Piaggio per costruire la scocca dell’Mp3, uno scooter che costa circa 7.000 €);
4) la richiesta di Italcementi prevede anche la possibilità di bruciare pneumatici, scarti di altre plastiche e fanghi, tutti materiali altamente pericolosi, la cui combustione difficilmente avverrà “in modo sicuro e senza la produzione di ceneri”.
Infine, scopriamo che “l’utilizzo dei rifiuti come combustibile alternativo è giudicato come una pratica virtuosa dell’Unione europea”.
Aspettiamo di conoscere su quali basi giuridiche possa essere affermata una siffatta bugia. Come Movimento 5 Stelle ribadiamo, insieme ai vari comitato locali che antepongono la salute dei cittadini agli interessi della lobby dell’incenerimento, il nostro NO, senza se e senza ma, all’incenerimento dei rifiuti, rifiuti che sono invece una risorsa. La strada da percorrere è una sola: Rifiuti Zero!

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