Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Monday, February 16, 2004

L'ECO DI BERGAMO 16 02 04

Trasporto merci, serve una nuova ferrovia»

ISOLA Il grande trasporto delle merci dall'ovest all'est dell'Italia non può passare tutto sulla linea ferroviaria pedemontana già esistente, la linea che da Seregno conduce a Carnate, Bergamo, Rovato e Brescia. Lo afferma il Comitato dell'Isola che lancia una nuova proposta. Dice Alessandro Previtali, esponente del comitato ed esperto di questioni viabilistiche: «In un primo tempo avevamo pensato che la linea esistente, raddoppiata e interamente elettrificata, avrebbe potuto egregiamente servire il trasporto merci est-ovest senza bisogno di altre costruzioni, di nuove linee. Ma l'analisi del traffico merci che verrà a crearsi su quella direttrice nei prossimi anni ha messo in chiaro che la sola Seregno-Carnate-Bergamo-Rovato non sarebbe sufficiente». Non sarebbe sufficiente perché dal 2012 dalla Svizzera e dalla Germania tutte le merci arriveranno solamente per ferrovia, nessun tir, nessun autocarro percorrerà i valichi. Una soluzione ecologica, lungimirante per cui il nostro Paese non è ancora attrezzato. Continua Previtali: «Dal Gottardo e dal Sempione le merci non dovranno più arrivare a Milano. Esiste attualmente un progetto Gronda Est della ferrovia, una nuova linea da Seregno, tagliando tutta l'Isola, arriverebbe a Levate. A Levate verrebbe istradata sulla Bergamo-Treviglio per poi confluire nella linea ad alta capacità Milano-Brescia-Venezia».
Ma il Comitato dell'Isola sostiene che non si tratta di una buona idea. Per almeno due ragioni. La prima è che la nuova ferrovia andrebbe parallela alla nuova Pedemontana la cui costruzione è fortemente criticata. Spiega Alessandro Previtali: «La nuova Pedemontana, almeno nel suo tratto bergamasco (da Vimercate a Brembate) non serve più, avrebbe flussi di traffico minimi. E un costo esorbitante perché, fra l'altro, prevede la costruzione di un ponte di ben 1.600 metri sull'Adda, sotto Bottanuco. La Pedemontana è superata a causa della nuova Brebemi, della nuova tangenziale est esterna di Milano, della quarta corsia sulla A4». La seconda ragione negativa riguarda l'immissione sulla Bergamo-Treviglio: quei dieci chilometri di ferrovia, già molto frequentati, collasserebbero. Quelli del Comitato dell'Isola hanno pronta una soluzione che rispetterebbe il loro territorio, dimezzerebbe i costi e i chilometri. L'uovo di Colombo. Dicono: «Le merci provenienti da Svizzera e Germania dovrebbero seguire il vecchio tracciato ferroviario, riqualificato, fino a Seregno-Lesmo. Da qui andrebbe costruito un tratto nuovo di ferrovia che scenderebbe fino a tagliare l'autostrada A51 nei pressi di Agrate. Da quel punto i binari dovrebbero seguire la nuova tangenziale est esterna fino a incrociare la linea ferroviaria ad alta capacità Milano-Venezia all'altezza di Melzo. Questa soluzione prevede una nuova costruzione di circa 25 chilometri contro i 50 chilometri dell'altro progetto. I costi sarebbero più che dimezzati perché non sono necessarie infrastrutture faraoniche».
E, allo stesso tempo, il Comitato insiste per la riqualificazione della Seregno-Carnate-Bergamo-Rovato che comunque dovrà servire sia ai viaggiatori sia alle merci che arrivano in tutta questa zona. Per questa ragione il Comitato ribadisce l'importanza del nuovo ponte sull'Adda e della creazione di un centro intermodale, di un piccolo interporto al confine fra Terno e Calusco. Conclude Previtali: «È una questione di razionalità, di risparmio, alla fine anche di tutela dell'ambiente. Il centro di scambio, ben organizzato, fra ferrovia e trasporto su gomma è necessario. Anche per risparmiare viaggi, attese, intasamenti di vie, sprechi di carburante».
Paolo Aresi

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