Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Tuesday, December 20, 2005

IL PARERE DI UN DIPENDENTE DELL’AZIENDA DI REZZATO-MAZZANO

IL PARERE DI UN DIPENDENTE DELL’AZIENDA DI REZZATO-MAZZANO
Italcementi: forno nuovo inquina meno di due vecchi



Sono un dipendente della ditta Italcementi di Rezzato-Mazzano da 25 anni. Vorrei esprimere il mio parere sulla protesta dei cittadini dei paesi vicini alla Cementeria, contrari alla costruzione di un forno di nuova concezione con contemporanea fermata di due forni in funzione da più di 40 anni. L’Italcementi, per quello che ho visto, è sempre stata un’azienda seria e rispettosa delle regole imposte dalle leggi in materia di inquinamento. Poiché per produrre cemento i forni devono bruciare combustibile solido o liquido continuativamente, è ovvio e inevitabile inquinare l’atmosfera, come d’altronde inquiniamo anche noi che usiamo l’automobile o le altre fabbriche. Sarà opportuno, quindi, adottare tutti i ritrovati tecnologici che consentano di inquinare il meno possibile. Logicamente un forno di nuova concezione consentirà di inquinare molto meno e avere una resa maggiore rispetto a 2 forni obsoleti di 40 anni fa, per lo stesso motivo per cui una automobile moderna consuma molto meno ed inquina molto meno rispetto ad una di 40 anni fa. Ciò non toglie che sia indispensabile una discussione ed un confronto approfondito tra l’Italcementi, i Comuni interessati, i comitati di cittadini, i sindacati (responsabili della tutela del posto di lavoro di circa 200 persone che lavorano in fabbrica, più i lavoratori dell’indotto) per trovare insieme il modo per inquinare sempre meno. Secondo me, potrebbero esserci soluzioni: 1) l’Italcementi, dopo aver ottenuto le autorizzazioni provinciali e regionali, decide la costruzione del forno; 2) l’Italcementi e le parti suddette trovano un accordo per attivare al meglio il progetto. 3) l’Italcementi non fa nessuna miglioria agli impianti e tutto rimane come è; 4) l’Italcementi chiude qui in Italia e investe all’estero (dove molto probabilmente inquinerà molto di più perché in molti Stati non ci sono leggi antinquinamento), come peraltro hanno fatto molti altri imprenditori italiani. L’unica soluzione percorribile per il bene di tutti, mi sembra che sia la seconda. Alla fine, l’inquinamento è un grosso problema per tutto il mondo. Perciò tutti noi dobbiamo dare il nostro anche piccolo contributo usando la bicicletta al posto dell’automobile se appena ci è possibile. Ma se non si vuole produrre cemento, con cosa costruiremo le nostre case? Però noi cittadini possiamo sollecitare non solo l’Italcementi ma anche le altre istituzioni e i Governi soprattutto ad adottare tecnologie ed impianti che riducano il più possibile l’inquinamento. LETTERA FIRMATA

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