Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Sunday, December 11, 2005

L’azienda: «Disponibili al confronto»

L’azienda: «Disponibili al confronto»



REZZATO

All’incontro era presente una rappresentanza dell’Italcementi. Il dott. Francesco Gardi, responsabile ambientale per l’Italia, ha invitato al confronto tutti coloro che fossero interessati alle tematiche ambientali: Amministrazioni comunali, comitati civici, ecologisti, cittadini: «Non dobbiamo proseguire su binari diversi». Ha affermato che l’impianto è sempre monitorato ed emette inquinamento già inferiore a quanto previsto dalle nuove normative e che, con il nuovo progetto, si abbasserà di un ulteriore 22%. Non vi saranno più «scarti» in quanto il nuovo forno «digerirà tutto», perciò si registrerà un calo nella circolazione dei mezzi destinati allo smaltimento. Di contro aumenterà il flusso in entrata ed uscita dei camion, da 25mila a 27mila l’anno, i quali, però, utilizzano già la bretella posta a fianco dell’azienda (e da questa finanziata) per immettersi in Tangenziale. Ma è su quel «digerirà tutto» che si è riacceso un dibattito ormai in chiusura. Gigi Zubani, portavoce del Gasp, ha paventato la possibilità che in futuro l’Italcementi possa trasformarsi in un co-inceneritore (sempre producendo cemento). Una prima risposta è giunta da un rappresentante sindacale dell’azienda, il quale ha sostenuto che ciò non corrisponde al vero, promettendo di garantire la massima sorveglianza nell’impianto rezzato-mazzanese. Di contro, però, il responsabile ambientale dell’azienda non lo ha escluso: «A Rezzato già si utilizzano per scaldare i forni biomasse (farine e grassi animali, come ci era stato richiesto dai tempi di mucca pazza) e tale ipotesi non è da escludere. Domanda è già stata avanzata» ha concluso il dott. Gardi. (m. c.)

No comments:

Labels