Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Friday, January 18, 2008

Inceneritori: il Presidente di Silea risponde

Inceneritori: il Presidente di Silea risponde
alle domande poste da un nostro lettore







Spettabile MERATEONLINE

Sono il Presidente di Silea SpA che un vostro lettore chiama indirettamente in causa ponendo alcune domande sugli inceneritori. Rispondo per quanto possibile, essendo materia di difficile sintesi, profittando delle domande per punti che il lettore avrà facilità a collegare con le sue domande:

N°1 e 3 - Residui dell`incenerimento: la maggior parte sono scorie solide pari a circa il 10-12% in volume (15-20% in peso) dei rifiuti introdotti. Queste scorie vengono successivamente bonificate recuperandone i metalli (Fe,Al) e riciclandone un`altra parte, inglobandola nel calcestruzzo. Il residuo finale (3% circa) viene inviato in discarica di tipo B (minor impatto ambientale). Una seconda parte di scorie sono ceneri volanti e polveri che vengono intercettate dall`impianto di depurazione fumi e contengono molti degli inquinanti più nocivi che vengono inertizzati (vetrificati) per un riutilizzo come materiale per il comparto ceramico o cementizio. Si tratta di quantità molto basse, intorno al 3% totale, di cui una parte è costituita dai reagenti (Bicarbonato, Carboni attivi) utilizzati per l`abbattimento degli inquinanti. Durante la fase di incenerimento è indispensabile controllare la temperatura: scendendo sotto 850°C si potrebbero formare diossine, al di sopra di 1200°C si avrebbe la distruzione delle diossine ma si otterrebbero più micropolveri, di conseguenza è necessario mantenere questi estremi in equilibrio. Silea opera in genere a temperature tra 1000 e 1070°C.

N°2 - Prodotti chimici per l`incenerimento: non sono necessari prodotti chimici per la combustione ma piuttosto per l`abbattimento degli inquinanti nei fumi - Bicarbonato, Carboni attivi - o per la depurazione delle acque utilizzate in contro corrente nello scrubber (parte di impianto di abbattimento fumi) - Carbonato di Calcio o di Sodio. Sommando i prodotti chimici per l`abbattimento, le ceneri da incenerimento, le acque dallo scrubber e l`Ossigeno dall`aria con i rifiuti smaltiti si avrà certamente una massa totale molto più grande ma è necessario confrontare il danno ambientale derivante dal materiale prima dell`incenerimento - rifiuti solidi urbani - rispetto a quelle trasformate dalla combustione, senza dubbio di minore impatto. Inoltre non si dovrebbe trascurare, in un bilancio di convenienza ambientale, la cogenerazione di energia termica e/o elettrica dal trattamento rifiuti che permette di evitare lo spreco di risorse naturali, gas o derivati petroliferi. D`altra parte, se non si smaltissero per incenerimento, bisognerebbe trasferire i rifiuti in discarica, nessuno auspica, io credo, che vengano lasciati in strada. E` opinione largamente condivisa che il conferimento in discarica sia molto più dannoso dell`incenerimento.

N°4 e 5 - Lo studio dell`impatto ambientale dell`incenerimento rifiuti è costante materia di approfondimento. Non entro nel merito della questione, pur non sottovalutandola, perché si tratta di confronti tanto indispensabili quanto discutibili, infatti non sono facilmente separabili, tra le cause delle malattie, quelle connesse con le emissioni di un termovalorizzatore dalle emissioni di altre fonti inquinanti, principalmente il traffico veicolare. Esistono numerosi studi che non appaiono ancora sufficienti a dare certezze, positive o negative, è sicuramente auspicabile che questa lacuna venga presto colmata. Pur non entrando in dispute epidemiologiche, sulle quali non ho competenza, posso riferirle i recenti dati del Governo tedesco che, dopo aver calcolato nella percentuale del 49% sul totale l`impatto delle emissioni da traffico, sostiene che l`impatto degli inceneritori è stato fino al 2000 del 5,9% mentre nel 2006 sarebbe sceso sotto l`1%. Aggiungo anche che la totalità dei termovalorizzatori è tenuto al rispetto delle cosiddette BAT (Best Available Technologies), ovvero delle migliori tecnologie disponibili. Infine anche il nostro Paese ha aderito alla Convenzione di Stoccolma che obbliga, tra l`altro, ad adottare tutte le misure utili a minimizzare e, quando possibile tecnologicamente, ad azzerare tutte le emissioni dannose per l`essere umano o l`ambiente.

N°6 - Che si debba sostenere coi Certificati Verdi anche la produzione di energia elettrica da termovalorizzatori in quanto "energia rinnovabile" può essere materia discutibile sul piano politico, che non mi compete. Con la finanziaria 2007, comunque, è stato tolto questo sostegno ai termovalorizzatori di nuova costruzione. Per completezza informo che Silea gode di questo vantaggio economico, che ci permette considerevoli riduzioni delle tariffe ai nostri Soci, cioè ai Comuni della Provincia di Lecco, i quali hanno a loro volta l`opportunità di riportare questi risparmi ai cittadini nelle forme che giudicano più opportune.

N°7 - E` prassi ormai comune per tutti i termovalorizzatori il controllo in automatico degli inquinanti "al camino", che sono resi pubblici sui siti delle varie ARPA, compresa la nostra. Solo le emissioni di alcuni inquinanti che a causa di parametri particolarmente bassi non possono essere monitorati in continuo devono per il momento essere analizzati un certo numero di volte l`anno presso laboratori autorizzati e convenzionati. Silea effettua un numero almeno doppio di analisi rispetto a quelle d`obbligo. Riguardo al numero di inceneritori, che è corretto, va aggiunto che la grande maggioranza si trova nel centro-nord Italia, e credo che gli abitanti delle zone che ne sono sprovviste abbiano ottime ragioni per esserne dispiaciuti.

N°8 - Oltre ai petrolieri, ai costruttori di inceneritori e ai partiti il lettore dimentica forse che i più grandi beneficiari dell`incenerimento rifiuti sono i cittadini delle zone servite ai quali è evitato lo scempio ambientale e lo stato di emergenza da inquinamento nel quale una parte della nostra Nazione è costretta a vivere ogni giorno da molti anni. Si ritiene inoltre, ed è una impostazione che Silea condivide, che l`incenerimento sia solo il penultimo anello (l`ultimo essendo la bonifica delle ceneri) della catena dello smaltimento rifiuti: prima vengono la riduzione dei rifiuti stessi, la loro intercettazione e raccolta, poi la separazione per avviarli al riuso/riciclo e solo dopo questa fase, sul residuale, si può intervenire con lo smaltimento per incenerimento, cercando ancora una ultima estrazione di energia. Le percentuali di questo residuale (il sacco trasparente) nella nostra Provincia sono intorno al 40% del totale RSU. Faremmo, tutti insieme, cosa utile ed eticamente responsabile se fossimo attivi nel diminuire questa percentuale, minimizzando il ricorso all`incenerimento e riportando la maggior parte possibile di "rifiuto" a "nuova risorsa". Temo che le critiche ideologiche e/o preconcette, benché stimolanti, non vadano in questa direzione.


Distinti saluti,


Giovanni Colombo
Presidente del CdA di Silea SpA







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Il primo giornale digitale
della provincia di Lecco Scritto il 12/1/2008 alle 19.39

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