Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Wednesday, July 13, 2005

Inceneritore di Trezzo «Vogliamo garanzie»

CORRIERE DELLA SERA 12 07 05

Inceneritore di Trezzo «Vogliamo garanzie»


TREZZO SULL’ADDA - Un tavolo di lavoro per affrontare la «questione inceneritore». L’hanno chiesto al Comune di Trezzo sull’Adda (che ospita un termovalorizzatore in grado di smaltire 400 tonnellate al giorno di frazione secca dei rifiuti del milanese) i sindaci di tre Comuni confinanti, Vaprio d’Adda, Pozzo d’Adda e Grezzago. «Vogliamo ribadire la convinzione - spiega il sindaco di Vaprio, Roberto Orlandi - che un impianto del genere ha impatto su un’area vasta, che non è limitata ai confini di Trezzo». Insomma, i Comuni vicini vogliono dire la loro, soprattutto su una questione su cui si sta discutendo in questi giorni: la richiesta, avanzata dalla società che gestisce l’impianto, di aumentare da 400 a 500 le tonnellate smaltite ogni giorno. «Il Comune di Trezzo - spiega il sindaco di Grezzago, Gabriele Mapelli - ha coinvolto i tre paesi chiedendo un parere di giunta. Non abbiamo dato parere negativo, ma chiediamo garanzie precise». Garanzie che i tre Comuni chiedono già da anni a colpi di denunce. Finora il tribunale ha dato loro ragione: hanno ottenuto dal Tribunale civile di Milano un risarcimento di 350 mila euro (150 a Grezzago, 100 a Pozzo e altrettanti a Vaprio) in seguito a una denuncia avviata nel 2002 per segnalare un peggioramento della qualità dell’aria, legato al funzionamento dell’impianto. Denaro speso per finanziare opere pubbliche e migliorare il verde urbano. Altri due ricorsi al Tar sono invece in attesa di sentenza. Anche in questi casi sono stati chiesti risarcimenti per centinaia di migliaia di euro.

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