Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Tuesday, March 11, 2003

MERATEONLINE 11 03 03

I Paderno contro l’Italcementi:
``I nuovi impianti fanno rumore``





Cresce la protesta tra i residenti di Paderno d’Adda per la nuova linea di produzione della Italcementi di Calusco d’Adda entrata in funzione lo scorso dicembre. A sollevare la rivolta questa volta non sono le due torri alte 120 metri che rovinano il panorama e che si scorgono da chilometri di distanza, ma il rumore che i nuovi impianti producono. La combustione delle materie di scarto infatti produce un continuo e sommesso brusio che di giorno è coperto dal transito delle automobili, ma di notte turba il sonno di molti residenti della zona, soprattutto di quanti abitano a ridosso dell’Adda e verso Verderio, a sud del paese. Numerosi cittadini si sono già rivolti all’Amministrazione comunale per chiedere di intervenire e bloccare il rumore, almeno durante le ore di riposo. L’argomento potrebbe essere affrontato durante la prossima seduta di consiglio comunale che, tra i vari punti all’ordine del giorno, prevede la discussione sul regolamento della zonizzazione acustica che suddividerà il paese in varie aree all’interno delle quali non potranno essere superati i decibel stabiliti per legge. Difficilmente però il rumore potrà essere eliminato, salvo l’installazione di improbabili barriere acustiche. Come è impensabile che l’Italcementi blocchi la produzione durante la notte e spenga gli impianti. Una simile procedura infatti sarebbe svantaggiosa economicamente per il colosso industriale e anche molto inquinante per le sostanze nocive disperse nell’aria.



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