Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Wednesday, July 23, 2003

MERATEONLINE 22 07 03


Oltre sessanta persone hanno partecipato all’incontro organizzato da Prc in occasione della Festa di Liberazione per discutere della ``Nuova Calusco``

Il Mostro di Calusco spaventa ancora:
viabilità e inquinamento le ferite aperte







Ai problemi di sempre traffico ed inquinamento , la Nuova Calusco ha portato nuovi problemi: richiesta di altre strade, probabile aumento della produzione e quindi di traffico, maggiore area di caduta dei fumi, 220.000 mq/ora di aria riscaldata, sfregio ad un dei più bei panorami del nord Italia. E la candidatura del medio corso dell’Adda quale sito Patrimonio dell’Umanità è’ caduta nel dimenticatoio.



Il forno inceneritore dei nuovi impianti di produzione dell’Italcementi di Calusco fa ancora paura. E non solo oltre l’Adda, ma anche nei paesi del meratese. Rassicurazioni dei primi cittadini dell’Isola e spiegazioni tecniche dei dirigenti del colosso industriale non sono bastate a placare gli animi e a sgomberare i timori di chi prevede pesanti ripercussioni sulla salute dei cittadini e sulla qualità della vita. Lo confermano i numerosi interventi formulati durante l’incontro proprio sulla centrale denominata “Nuova Calusco” organizzato lunedì sera dal Partito della Rifondazione Comunista in occasione della Festa provinciale di Liberazione che si è sta svolgendo presso i padiglioni della Fiera di Osnago. Alla riunione hanno partecipato oltre sessanta persone che dopo aver ascoltato le relazioni dell’architetto Macario, responsabile Ambiente della provincia di Lecco per Prc e di Livia Grosso della sezione meratese di Legambiente hanno voluto esprimere pareri e preoccupazioni. Oltre a rappresentare un grave sfregio ambientale, la nuova linea di produzione dell’Italcementi ha infatti aperto altre ferite, come quella della necessità di una nuova strada appositamente riservata per il traffico pesante. Il pubblico presente in sala non è riuscito a nascondere la paura sia per le problematiche legate alla salute sia per la "questione ambientale" e paesistica con ricadute in tutta la Brianza Est e la bergamasca occidentale. L’assessore ai Lavori pubblici di Calusco ha ugualmente difeso le scelte dell’Amministrazione, non solo per le concessioni edilizie alla Italcementi, ma anche per la proposta di una nuova tangenziale che potrebbe portare alla costruzione di un nuovo ponte che sostituirà lo storico San Michele, spostando tutta la circolazione tra le due province verso Paderno, Verderio e Robbiate. Dalla serata è emersa comunque l’esigenza di avere dati certi sull’inquinamento prodotto dai nuovi altiforni in grado di bruciare a temperature elevatissime. Tavole tecniche e progetti non sembrano sufficienti e occorre ricucire nel più breve tempo possibile lo strappo che si è creato tra cittadinanza e istituzioni locali per garantire a chi vive nel raggio di influenza degli impianti (almeno 30 chilometri) certezze sulle conseguenze delle ricadute atmosferiche.




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