Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Friday, January 17, 2003

Broni, il sindaco blocca l'Italcementi
Il Comune si oppone allo smaltimento nei forni delle farine animali
INDUSTRIA E SALUTE

Miriampaola Agili

BRONI. Il sindaco Elisabetta Troysi non ha firmato il documento per la «definizione dei ruoli e delle competenze per l'utilizzo di farine animali come combustibile alternativo nel forno dell'Italcementi» che doveva essere siglato per dare il via alle procedure di attuazione della legge speciale. L'incontro era stato organizzato presso gli uffici della Provincia, a Pavia.
Vi hanno partecipato esponenti di Italcementi, Provincia su mandato della Prefettura, Asl, Arpa e Comune di Broni. Al momento di firmare il protocollo, però il sindaco Troysi si è rifiutata di firmare. Una decisione che ha provocato il blocco temporaneo delle procedure di applicazione della legge secondo cui alcuni cementifici scelti sul territorio dal Commissario speciale sono obbligati a distruggere le farine animali. Nonostante la perplessità dei presenti, il sindaco ha ribadito il proprio no e alzandosi, è uscita. La decisione di dare il via a questi termoimpianti spetta però alla Provincia coinvolta dalla Prefettura ad applicare la legge che non prevede il coinvolgimento diretto dell'autorità comunale. In pratica, la decisione arriva al Comune come una imposizione dall'alto. E' stata proprio questa la molla che ha provocato la reazione del sindaco Troysi. «Vorrei chiarire che non è una posizione contro l'Italcementi - spiega la Troysi commentando un gesto politico e amministrativo -. Comprendo bene che c'è un'emergenza. Ma avevamo già evidenziato il problema ambientale di Broni che ci pone in una situazione molto particolare. Inoltre non sono ancora conclusi i controlli sul documento che ci è stato fatto pervenire su questo protocollo e quindi ci sembra giusto e doveroso avere ancora un po' di tempo per verificarlo. Non c'è nessuna fretta. Soprattutto però non è accettabile che i sindaci vengano defraudati di ogni loro potere».
La critica della Troysi, infatti, parte da un sentimento di disagio sempre più diffuso fra i sindaci. «Non abbiamo alcun potere sul nostro territorio - prosegue la Troysi -; avevo già scritto al commissario Ambrosio sottolineando che ogni situazione deve essere valutata con i suoi lati positivi e negativi. Si trattava di una decisione per una legge speciale? Allora andavano sentiti i sindaci dei territori interessati prima di prendere una decisione che cala un ordine sulla loro testa. Avere il potere di dire di sì o di no, questo ci è stato tolto. E questo non si può accettare in un paese democratico e soprattutto quando si tratta di prendere decisioni che hanno delle importanti ricadute sociali sul territorio». Esautorata per ora, ma il sindaco pare proprio intenzionata a non abbandonare la battaglia anche se non vuole chiamarla così. «Non è una battaglia alle istituzioni. E' la denuncia di una mentalità che appartiene al passato. Se vogliamo parlare di autonomia locale, occorre decidere chi è davvero competente a decidere sul territorio tenendo conto del fatto che il sindaco è rappresentante di un territorio e tutore della salute pubblica».

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