Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Friday, January 24, 2003

Nel mirino politici e manager
Grillo contro tutti sbanca il Sistina
Spara sulla destra e sulla sinistra



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Roma - «Io vorrei essere un comico normale, come tanti: ma poi vedo quello lì e come faccio?». Così dice Beppe Grillo, scoprendo sul palcoscenico del Sistina la celebre foto di Silvio Berlusconi, immortalato mentre fa le corna con una mano nella foto ufficiale di un vertice internazionale. Grillo parla, grida, si agita e si spende in ogni modo per 150 minuti, tutti di seguito, tutti al galoppo; inonda di sudore e battute, di slogan e domande la platea. Il suo spettacolo non ha titolo, non invita i giornalisti per le recensioni, ma ha già esaurito la settimana in più (lasciata libera da Fiorello) del più grande teatro romano, incassando in anticipo 621 mila euro per dodici recite. E' la prima volta, a Roma, in un teatro. «Siete qui - dice al pubblico - non perchè sono bravo io, ma perchè siete pieni di dubbi voi». E inizia la sua corsa senza respiro tra idiozie nazionali e grandi mali terreni. Ce n'è per tutti: il traffico di Roma e un auditorium che gli pare spropositato, Alberto Tomba che falsifica la scadenza del suo passaporto col pennarello e l'iceberg che si scioglie modificando il clima della terra. In maglietta e calzonacci, con un microfono che non funziona per il sudore, Grillo arriva quasi subito al girone dantesco dei politici nazionali. L'on.Taormina? «Solo a nominarlo, ti viene voglia di denunciarlo» Umberto Bossi? «Come si fa a farne un ministro: col tricolore diceva di volercisi pulire il culo; adesso si lamenta che il tessuto gli sembra un po' ruvido». E Castelli? «Ma chi l'ha eletto uno così? Lo hanno fatto guardasigilli: e lui subito ha chiesto: ma dove sono i sigilli?». Quanto a Previti ricorre più volte nello spettacolo. «Previti - dice Grillo - vuole essere giudicato da un giudice che la pensi come lui. Ma se uno la pensa come Previti non farebbe il giudice, ma il delinquente!». Poi racconta l'episodio agghiacciante di quel giovane berlinese, che rispondendo ad una inserzione, ha accettato di farsi mangiare da un omosessuale. E Beppe Grillo commenta: «Secondo me mentre l'altro lo faceva a pezzi, gli chiedeva: mi consente?». Con furia iconoclasta, il terribile Grillo spara anche a sinistra. A D'Alema consiglia di andarsene in barca a fare il «velista per caso». A Fassino consiglia una cura ricostituente. A Bertinotti dà ragione, quando Cofferati fa marcia indietro sul referendum per l'articolo 18. E di Umberto Eco rimprovera che abbia scoperto solo recentemente il boicottaggio pubblicitario come arma politica: «E pensare che è il filosofo numero uno della sinistra, figurati come è il numero 2!». Rimpiange la tv di una volta, quella in bianco e nero, che «ci trattava come persone intelligenti». Si indigna che alla Libia - cioè a Gheddafi - sia stata assegnata la presidenza Onu per i diritti civili. «E' come nominare Pacciani direttore di un asilo; o magari Storace presidente della Regione Lazio!» Tagliando col macete dell'ironia, Grillo definisce «turboragionieri» i manager italiani delle prime pagine: da Colanino a Gnutti, da Fresco a Tronchetti Provera, senza risparmiare Umberto Agnelli. Se la prende con l'idea dissennata di costruire il ponte di Messina, che serve solo ai calabresi e ai siciliani, i quali si detestano da sempre e dunque è meglio lasciarli separati. Il meglio dello spettacolo, nel senso che più strettamente unisce la comicità e la proposta politica, è però nell'ampio capitolo dedicato all'ecologia. Soprattutto quando parla dei rivestimenti di ossido di carbonio, che abbassano il pericolo di cancro, che sono già diffusissimi in Giappone e che da noi sono chiusi nei cassetti della Italcementi, che ne detiene i diritti industriali. Così pure spende le sue energie e le sue battute senza risparmio nell'indicare la diffusione dei pannelli solari, che fanno risparmiare energia petrolifera, a Barcellona, come in Austria. Infine, menando diversi fendenti a Bush, consiglia Saddam di puntare bene i suoi missili Cruise su un punto preciso della cartina italiana, della quale fornisce la esatta latitudine e longitudine e che naturalmente è la localizzazione di Arcore.
Maurizio Giammusso

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