Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Sunday, January 05, 2003

IL GIORNALE DI MERATE

Controlli per il «gigante di cemento»
Paderno d'Adda (LC) 17/07/2002 - Cosa fare per limitare l’impatto ambientale delle torri che stanno sorgendo dagli impianti dell’«Italcementi»?
I volontari di «Legambiente» si stanno mobilitando per affrontare questa situazione che per il nostro territorio rappresenta una vera e propria «mazzata» dal punto di vista ambientale.
«Abbiamo chiesto all’Amministrazione comunale di Caslusco d’Adda di poter visionare il progetto - ha spiegato Alessandro Pozzi, presidente del Circolo meratese di Legambiente - Il problema principale è la mancanza di informazioni. Non si riesce a capire a cosa servirà questo impianto, cosa verrà bruciato e in quali quantità. Stiamo prendendo contatti con tutti gli enti interessati. Nei giorni scorsi ci siamo rivolti all’Amministrazione comunale di Bergamo affinchè installi delle centraline di rilevamento lungo l’Adda. Questo per diporre delle apparecchiature con le quali tenere sotto controllo la qualità dell’aria una volta che gli impianti entreranno in funzione a pieno regime». Per l’intervento avviato dall’«Italcementi» non si è resa necessaria l’elaborazione di una valutazione di impatto ambientale ( la cosidetta V.a.i.), poichè si tratta di un ampliamento di un impianto esistente.
«I lavori per realizzazione di questi impianti sono ormai a buon punto - ha continuato Pozzi - Ci fa rabbia pensare che per sei anni il Comitato per la tutela del territorio ha combattuto per scongiurare la realizzazione di un pozzo ed ora vengono realizzate torri alte il doppio. Il loro impatto dal punto di vista ambientale è davvero brutto. Si vedono da ogni altura del meratese. La zona del Ponte San Michele, con l’Adda ed i paesaggi leonardeschi è stata completamente rovinata. Circolano voci che queste torri potrebbero mettere a rischio il patrocinio dell’Unesco alle iniziative di valorizzazione culturale ed ambientale della zona». Insomma gli ambientalisti meratesi ma non solo, sono rimasti di stucco di fronte alla rapidità con la quale il progetto viene realizzato. «In meno di un anno sono già arrivati ad un buon punto con il cantiere- sostiene Pozzi - mancano ancora una ventina di metri e poi le torri saranno completate». Intanto il maltempo ha funestato la manifestazione per celebrare la vittoria contro il pozzo «Agip». Domenica scorsa i volontari del Comitato di tutela ambientale e l’Amministrazione comunale avrebbero dovuto piantare un gelso nell’area di via Festini dove l’«Eni» avrebbe voluto realizzare il proprio impianto di trivellazione. L’iniziativa è stata rimandata al 22 settembre. «Abbiamo deciso di organizzare una mega pedalata per il 22 settembre - hanno spiegato i responsabili del soldalizio - Questa precederà la piantumazione del gelso»

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