Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Thursday, January 30, 2003

L'ECO DI BERGAMO 30 01 03

L'allarme all'inceneritore? Pannoloni
DALMINE Sono stati i pannoloni di pazienti che avevano ricevuto trattamenti con sostanze radioattive a far scattare martedì il secondo allarme in quattro giorni all'inceneritore della Rea (Rifiuti energia e ambiente) di Dalmine. Anche il primo era scattato a causa di tracce di urina di degenti sottoposti a scintigrafie o altri esami simili.
Il carico sospetto era stato bloccato l'altro giorno dopo il rilevamento di materiale radioattivo da parte delle speciali apparecchiature. Al termine delle analisi dei tecnici, ieri il settore ambiente della Provincia di Bergamo ha comunicato che si trattava di rifiuti urbani non pericolosi (i pannoloni).
A confermare la presenza del materiale radioattivo è l'ingegnere responsabile degli agenti fisici dell'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente): «I tecnici dell'agenzia, dopo aver eseguito una spettrometria di gamma, hanno rilevato una piccola quantità di iodio 131 (comunque sufficiente a far scattare l'allarme) utilizzato ormai in maniera diffusa per scopi diagnostici o terapeutici. Le modalità di smaltimento dello iodio radioattivo riguardano essenzialmente i tempi: la sostanza ha infatti un tempo di decadenza di circa otto giorni, durante i quali i rifiuti interessati devono essere bloccati per poi essere destinati alla termodistruzione».
Il caso è dunque simile a quello verificatosi venerdì scorso, quando fu segnalata la presenza di materiale radioattivo, costituito probabilmente da urina o altri liquidi corporei di pazienti.
Giuseppe De Beni, direttore generale dell'impianto della Rea, sull'ex statale 525, dichiara: «La situazione è rimasta comunque sotto controllo, sono partite subito le relative procedure di sicurezza e questa mattina (ieri, ndr) le procedure di analisi sono state concluse. Certo – continua De Beni – può risultare strano il fatto che, dopo nove mesi di attività dell'impianto, scattino due allarmi nel giro di così pochi giorni. C'è da sottolineare però che dall'inizio del 2003 il flusso dei rifiuti è aumentato, visto che siamo diventati l'impianto di smaltimento di riferimento per la provincia».
Per gli inceneritori di rifiuti, comunque, nessuna legge prevede l'installazione di sistemi di rilevamento delle sostanze radioattive. Precauzione comunque presa dalla Rea che ha utilizzato fin dall'apertura dell'impianto un portale di rilevamento della radioattività.

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