Giorni dalla firma tra Italcementi ed i Comuni

NON HANNO FIRMATO I SINDACI DI : Paderno d'Adda e Solza . HANNO FIRMATO : Calusco d'Adda, Cornate d'Adda, Imbersago, Medolago, Parco Adda Nord, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Villa d'Adda, Dopo più di 1.000 giorni dalla firma ,il 4 Maggio 2012 non si hanno notizie sulla ferrovia . Solo ombre su questo accordo fantasma , polvere , puzza, inquinamento . http://calusco.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-tavolo-italcementi.html

Countdown alla ferrovia

il tempo e' finito del collegamento ferroviario nessuna notizia ,Piu' di 1.000 giorni TRE ANNI e nulla di fatto, meditate .

Thursday, February 12, 2015

Tante domande e nessuna risposta. Assoluto silenzio delle amministrazioni su Italcementi

Tante domande e nessuna risposta. Assoluto silenzio delle amministrazioni su Italcementi

L'impianto Italcementi
Nell'assoluto silenzio mediatico, nei mesi scorsi, Italcementi, ha chiesto di portare la combustione di rifiuti nel proprio inceneritore da 30 a 110mila tonnellate, quasi quattro volte tanto. L'inquietante vicenda sembrava passare sotto silenzio, complice il comune di Calusco d'Adda, oggi guidato da una giunta di centro destra, ma che storicamente, anche sotto la guida del centrosinistra, si è mostrato sempre molto indulgente verso le richieste della multinazionale del cemento. Per puro caso (un articolo apparso sulla stampa bergamasca), alcuni comuni limitrofi allo stabilimento sono venuti a conoscenza della richiesta di Italcementi, riuscendo a fare delle osservazioni a ridosso della scadenza. I sindaci dei comuni di Imbersago, Paderno, Robbiate, Verderio e Solza hanno scritto alla Provincia di Bergamo, chiedendo di poter almeno partecipare alla conferenza dei servizi. Il tutto però è passato nell'assoluto silenzio mediatico, nella totale disinformazione dei cittadini, fino a quando Marco Benedetti, ex assessore provinciale esponente meratese della Lega Nord, ha presentato un'interrogazione al comune di Verderio, ripresa dal collega Crippa di Paderno e in seguito dai consiglieri Panzeri e Valli di Merate. Da quel momento pare che anche i sindaci più possibilisti abbiano alzato il tiro, serrando i ranghi per presentare una linea comune alla conferenza dei servizi in programma per il prossimo 11 febbraio. Diversi sono i temi da chiarire: Italcementi attualmente, per il funzionamento dell'impianto, brucia "petcoke" (carbone ripulito), che andrebbe sostituendo con il CSS, ossia plastica non riciclabile, fanghi industriali, pneumatici e copertoni usati. Ovviamente Italcementi risparmierebbe i costi della materia prima (il petcoke) utilizzando un rifiuto (CSS), non solo a costo zero, ma per il quale incasserebbe importanti cifre economiche (sul quantum l'azienda non si vuole esprimere pubblicamente).
Al di là dell'aspetto economico, importante per capire quale forma di compensazione il territorio possa richiedere, è fondamentale chiarire alcuni punti, ad esempio: Quanto inquina il CSS ?? Che tipo di emissioni provocano questi rifiuti?? Tra i diversi tipi di CSS, quale sarebbe utilizzato in azienda??; Quale sarebbe la filiera del CSS?? Da dove proviene il materiale di scarto da bruciare??; Che tipo di monitoraggi sui fumi sarebbe previsto?? E' bene sottolineare che analoga richiesta di utilizzo di tale rifiuti presso il Cementificio di Tavernola (Bg) , ha scatenato interrogazioni parlamentari, voti di consiglio regionale e la totale contrarietà dei comuni coinvolti.
Andrebbe poi ricordato che nel 2012 Italcementi si era impegnata per la costruzione dello scalo ferroviario che avrebbe alleggerito di molto il traffico su gomma. Impegno ad oggi assolutamente disatteso.
Grande preoccupazione desta il fatto che la sede decisionale di questa vicenda sia la Provincia di Bergamo, non più eletta democraticamente dai cittadini, governata ora da un'amministrazione di Centrosinistra, ridotta ad una sorta di ectoplasma, in cui la parte dei burocrati ha preso sempre più forza e peso rispetto a quella politica. Tutto questo nel silenzio assordante della "nuova" Provincia di Lecco, anch'essa di Centrosinistra, quasi che le polveri e le emissioni possano rispettare i confini provinciali e non ricadere sui nostri comuni. Certo e' che l'approvazione unanime delle interpellanze dei comuni di Verderio, Paderno e Merate sarebbe un chiaro segnale di unità del territorio, che va oltre il mero calcolo di opportunità politica e rappresenterebbe una prova concreta di maturità.
E' evidente che in un Paese serio, prima di valutare se concedere ulteriori autorizzazioni, le Istituzioni dovrebbero far rispettare gli accordi precedenti e chiedere a tutti i cittadini coinvolti, di esprimersi democraticamente sull'importante vicenda.Quando l'ultima fiamma sarà spenta, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce catturato, allora capirete che non si può mangiare denaro (Toro Seduto)

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